Il superbatterio che resiste ai farmaci

Il superbatterio resistente ai farmaci Il 10 agosto 2010, il direttore generale dell’OMS, Margaret Chan, ha ufficialmente annunciato la fine della Pandemia di Influenza A.

Il virus H1N1, responsabile di quella che venne battezzata come influenza suina, continua ancora a contagiare ma molto lentamente  e senza alcuna seria minaccia di pandemia. Fino ad oggi il virus H1N1 ha causato 18.449 morti nel mondo.

Cessato un allarme(?) ne viene subito fuori un altro. Nel Regno Unito è stato scoperto un nuovo superbatterio che rende inefficaci le cure antibiotiche. Il superbatterio è stato “importato” in Gran Bretagna da alcuni pazienti sottoposti a interventi chirurgici(chirurgia estetica, asportazione di tumori o trapianti di organi) in India e in Pakistan.

L’allarme è stato lanciato dalla rivista “Lancet Infectious Diseases”. Gli esperti della “Cardiff University” e della “Health Protection Agency” britannica parlano dei 37 casi rilevati Oltremanica. In precedenza erano già stati isolati 44 casi nella città indiana di Chennai, 26 nella regione dell’'Haryana e altri 73 in diverse altre zone del Paese di Gandhi e del Pakistan.

Il microrganismo è resistente anche ad una classe di antibiotici conosciuti col nome di “carbapenemici”, che solitamente si utilizzano quando gli altri farmaci hanno fallito. La minaccia è rappresentata in particolare da un gene che si chiama New Delhi-Metallo-1(Ndm-1). Questo gene potrebbe “attaccare” altri batteri come “l'Escherichia coli” e la “Klebsiella pneumoniae” rendendoli più pericolosi.

Gli esperti scrivono “La possibilità che questo diventi un problema di salute pubblica in tutto il mondo è concreta e serve un sistema coordinato di sorveglianza internazionale”. I ricercatori di Cardiff dicono che “la diffusione potrebbe essere fermata con semplici accorgimenti igienici per gli ospedali, come la disinfezione degli strumenti e l'uso di saponi antibatterici per medici e infermiere”.

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