I leghisti cacciano i giornalisti dal Congresso di Varese

Marco Damilano e Igor IezziNella puntata di “Agorà” di questa mattina(10 ottobre) si è parlato dell’attacco a  Silvio Berlusconi da parte di Claudio Scajola e Giuseppe Pisanu. Ospiti in studio i giornalisti Marco Taradash e Marco Damilano, Claudio Sabelli Fioretti e Marco Rizzo(Comunisti). In collegamento da Milano c’era il “leghista” Igor Iezzi.

Nel corso della puntata è stato mandato in onda un servizio sul Congresso della Lega svolto a Varese ieri. Doveva essere il momento della resa dei conti tra Bossi e Maroni, ma venerdì i candidati alternativi a quello di Bossi si sono ritirati. Quindi un’assemblea chiusa ai giornalisti ha proclamato vincitore il candidato unico Maurilio Canton, sindaco di Cadrezzate, segretario provinciale. Nel servizio si nota un delegato “leghista” che al termine del Congresso dice “Non posso rilasciare dichiarazioni”.

Al ritorno in studio Andrea Vianello mostra i titoli della doppia pagina di “La Repubblica”. Il conduttore dice “Varese. Al Congresso fischia Bossi. Imposto senza voto il segretario. Nella sala urlano ‘Questo è un Soviet’ e al Senatur vengono le lacrime agli occhi”. Viannello chiede a Iezzi “Possibile che ci sia un muro di gomma da parte dei dirigenti della Lega sulla perdita di consenso?”. Il “leghista” risponde “Diciamo che i giornalisti hanno molta fantasia”. Vianello chiede se il “leghista” era presente al Congresso. Iezzi risponde di no e prosegue dicendo altre cose banali.

Il monologo del “leghista” va avanti senza problemi finché non interviene Damilano. Il giornalista dice “Vedendo il bel servizio mi è venuto in mente cosa unisce la Lega al ministro Romano. Per citare un altro film ‘Il sasso in bocca’. Cioè questi delegati che scappano, che non possono parlare, che sono omertosi. Sembrano delegati siciliani di altre organizzazioni. Ma questa è una battuta”. Iezzi interviene dicendo “Questa è una battutaccia, non è una battuta. Un enorme fesseria. Però ognuno è libero di dire le fesserie che vuole”. La discussione va avanti. Il giornalista risponde “Si. Però i delegati non possono parlare e non possono rilasciare dichiarazioni”.

Iezzi non si ferma e continua a dire “parole in libertà”. Damilano domanda “Perché non avete fatto entrare i giornalisti?”. Il “leghista” risponde “E’ un Congresso dove si discute. Se ci sono dei panni sporchi si ci lavano all’interno”. Il giornalista fa notare che la Lega è un partito, non una massoneria. Damilano aggiunge “Voi prendete dei finanziamenti pubblici e dei rimborsi elettorali. Il Congresso del partito non è una cosa privata, è una cosa pubblica. I giornalisti devono entrare, perché altrimenti non prendete i finanziamenti pubblici”.

Dopo un po' interviene anche Marco Izzo. Il “comunista” dice “La Lega è un partito collegato ad un leader. Privo anche di un’ideologia. La costruzione della Lega si è basato anche su cose un po' strane. Penso all’ampolla. Vanno a Venezia perché arriva il fiume Po, ma il fiume Po non arriva neanche a Venezia. Non c’è nessuno che l’ha detto. Perché vanno a Venezia? Il fiume Po è ben più a Sud, sono 40 chilometri a Sud. Sono delle cose quasi esoteriche. Non esistono queste cose”. Credo che sia superfluo aggiungere altro sui “leghisti”.

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