I risultati dell’austerity in Grecia
“Libertà e progresso non servono a nulla se non c’è solidarietà”. Così ho risposto ad un tweet di Laura Boldrini lo scorso 21 febbraio. Il presidente della Camera aveva scritto che “l’Ucraina vede nell’UE un riferimento di libertà e progresso”. Il mio tweet di risposta poneva questo quesito: Ma poi in Grecia sarebbe progresso?
@lauraboldrini libertà e progresso non servono a nulla se non c'è solidarietà. Ma poi in Grecia sarebbe progresso?
— Maxso Magazine (@MaxsoMagazine) 21 Febbraio 2014
Questa mattina(4 marzo) ad “Agorà” è stato trasmesso un interessante servizio di Eva Giovannini sul paese ellenico. Dopo 6 anni di recessione la Grecia è tornata a crescere dello 0,6%. Ma a quale prezzo? La disoccupazione è al 30%, quasi il 60% tra i giovani. Il debito pubblico è in crescita. Inoltre, è in atto un genocidio sociale. Un medico ha dichiarato: “Da quando hanno imposto l’austerity abbiamo perso 9 mila persone tra medici e infermieri. Sa quante migliaia di morti avremmo potuto evitare? Questa operazione è un crimine contro la popolazione greca. Il governo sta chiudendo i pronto soccorso”. Nel servizio viene mostrato anche le pessime condizioni in cui versano gli ospedali. Alexis Tsipras ha detto: “Quello greco è esattamente il modello da non imitare”.
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