L’esperimento segreto di Facebook

Ha manipolato le emozioni di centinaia di utenti. Facebook ha condotto un esperimento segreto su quasi 700 mila utenti.

Facebook, esperimento segreto su emozioni 700 mila utentiCome ci si sente ad essere considerati una cavia per fare esperimenti? E’ quello che ha fatto Facebook tra l’11 e il 18 gennaio 2012 su quasi 700 mila iscritti. Il social network di Mark Zuckerberg ha fatto un test segreto per scoprire come i post degli amici influenzino il nostro umore.

Lo studio ha verificato che gli stati emotivi si possono trasmettere anche senza essere accanto e senza interagire direttamente con le persone che sono di buono o cattivo umore. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Proceedings della National Academy of Sciences” degli Stati Uniti. Ad essere stato manipolato è un algoritmo in grado di analizzare 122 milioni di parole online. I quasi 700 mila utenti sono stati divisi in due gruppi. Nel primo venivano mostrati post positivi, con parole come “amore”, “bello”, “dolce”, mentre all’altro apparivano post negativi, con parole come “antipatico”, “dolore”, “brutto”. Il risultato è abbastanza prevedibile: i due gruppi hanno reagito a loro volta postando messaggi dal contenuto negativo o positivo a seconda dei post che avevano ricevuto. Lo studio ha suscitato non poche polemiche.

Ma gli autori della ricerca si difendono: “La ragione per cui lo abbiamo fatto è perché abbiamo a cuore l’impatto che Facebook ha sulle vite di chi lo usa”. La verità è che Mark Zuckerberg e company pensano solo al business. La ricerca dimostra che Facebook può essere molto pericoloso, soprattutto ora che vige la visibilità dei post a pagamento. Non sono solo gli stati emotivi ad essere contagiosi, ma anche le notizie. Prendiamo il caso del Partito Democratico. Da circa un mese la pagina ufficiale Facebook del PD sta sponsorizzando un post in cui viene scritto che è stato abolito il finanziamento pubblico ai partiti. E’ una notizia falsa. Capite quanto sia pericoloso Facebook? Le persone o aziende ricche possono usare Facebook per “trasformare” in vera una notizia falsa e viceversa. Il social network di Zuckerberg dovrebbe essere chiuso per discriminazione sociale e per genocidio culturale.

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