Riforma Senato: Spunta l’immunità per i senatori
Continua a far discutere la riforma del Senato voluta da Matteo Renzi. Chiariamo subito che il Senato non sparisce, ma vengono abolite solo le elezioni dei senatori. In pratica, Palazzo Madama diventerà un altro “piazzificio” della politica. Il nuovo Senato sarà composto da 100 senatori, anzi di 95 più 5: i primi eletti dai consigli regionali in rappresentanza di Regioni e Comuni, i secondi nominati dal presidente della Repubblica(tra questi rientrano gli attuali senatori a vita).
Tra i 95 “territoriali”, nello specifico, 74 sono scelti tra i consiglieri regionali, gli altri 21 tra i sindaci. I senatori decadono nel momento in cui decade l’organo in cui sono stati eletti(Comune o Regione). Ma non finisce qui. Tra un emendamento e l’altro è rispuntata l’immunità parlamentare ai senatori. Questo significa che i “nominati” non potranno essere arrestati, né intercettati. L’emendamento 6.1000 firmato da Anna Finocchiaro(PD) e Roberto Calderoli(Lega). Il ministro Maria Elena Boschi ha dichiarato: “Il governo aveva fatto la scelta opposta. La richiesta dell’immunità è emersa durante i lavori da diverse forze politiche. Non è una condizione messa da Forza Italia. E non è centrale”. Scommettiamo che i nuovi senatori verranno scelti in base ai loro problemi giudiziari?
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