Le conseguenze dei Like su Facebook

Il giornalista di Wired Mat Honan ha passato 48 ore a cliccare Like su ogni post della sua Timeline per far saltare l'algoritmo degli aggiornamenti.

Le conseguenze dei Like su Facebook“L’esperienza su Facebook rischia di diventare un percorso autoreferenziale nel corso del quale si viene confermati nelle  proprie opinioni e tenuti lontani da contenuti che ci possono mettere in discussione”. Questo è quello che sostiene Mat Honan, giornalista dell’edizione americana di “Wired”, dopo aver fatto un esperimento sul noto social network.

Il giornalista ha passato 48 ore a cliccare su “Mi Piace” ad ogni singola cosa che gli veniva presentata nella sua timeline. Chiariamo una cosa prima di andare avanti. Una paio di anni fa, Facebook ha introdotto un algoritmo che studia il nostro comportamento sul social network per personalizzare il più possibile il nostro newsfeed. La modifica ha tolto visibilità alle pagine e costretto molti blogger ad investire soldi per “recuperare” visite. La situazione è peggiorata con il passar del tempo. Uno studio ha rivelato che, dall’ottobre 2013 ad oggi, la percentuale di fan di una pagina che visualizza un contenuto nel proprio feed è scesa dal 12% al 6%.

Fatta questa premessa, torniamo all’esperimento di Honan. Il risultato è che dopo poco tempo gli aggiornamenti provenienti da altre persone si sono fatti sempre più radi, sostituiti da quelli di aziende. Una tendenza che sulla versione mobile del social network si è rivelata ancora più radicale. La cosa preoccupante è che il tipo di informazione si è spostato verso contenuti sempre più leggeri. L’esperimento condotto da Honan dimostra che l’algoritmo di Facebook è molto pericoloso per la libertà di informazione. In poche parole, il social network di Mark Zuckerberg decide al tuo posto cosa devi leggere. A voi sta bene questa cosa? Diventeremo tutti dei prolet narcisisti. Uscite e cancellatevi da Facebook finché siete in tempo. Cercate le notizie.

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