WWF: In Italia cemento coast to coast
“Cemento coast-to coast: 25 anni di natura cancellata dalle più pregiate coste italiane”. Non è il titolo di un film, ma l’ultimo dossier del WWF. L’ultimo lavoro dell’associazione analizza con schede sintetiche l’evoluzione della situazione delle regioni costiere, mettendo a confronto i dati di oggi con quelli di 25 anni fa, con il supporto di immagini tratte da Google Earth.
Le coste italiane in 25 anni sono divorate in più parti dal cemento, per far spazio a villaggi, residence, centri commerciali, porti, autostrade, dighe e barriere che ne hanno alterato il profilo. Le più “colpite” Sicilia, Sardegna e soprattutto la costa adriatica che rappresenta il 17% delle coste italiane ma dove meno del 30% del waterfront è libero da urbanizzazioni. Persino le aree costiere cosiddette protette non sono state risparmiate: su 78 SIC o ZPS difesi dalla Rete Natura 2000 europea il WWF ha censito 120 interventi “antropici”. Da Nord a Sud dei circa 8.000 km quasi il 10% è alterato dalla presenza di infrastrutture pesanti, che rispecchiano l’intensa urbanizzazione di questi territori in continuo aumento e dove si concentra il 30% della popolazione.
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