Consumi non ripartono, cittadini e aziende risparmiano

Consumi fermi anche ottobre. Lo rivela l'Istat. Perché la gente non spende gli 80 euro di Matteo Renzi?

Consumi fermi a ottobre 2014Le vendite al dettaglio a ottobre 2014 restano ferme rispetto a settembre. Scendono invece dello 0,8% su base annua, registrando il sesto calo consecutivo. Lo rileva l’Istat. La “mitica” Pino Picierno(PD) sosteneva che i consumi sarebbero aumentati del 15% grazie al bonus Irpef. La verità è che gli 80 euro di Matteo Renzi sono serviti per accaparrarsi i voti delle persone con stipendio decente e attivi elettoralmente.

Quelli veramente bisognosi di un aiuto economico sono stati tagliati fuori. Perché? Molti poveri non votano, per questo motivo non sono stati presi in considerazione dal “benefattore” Renzi. Una domanda sorge spontanea: perché la gente non spende? Paolo Longobardi, presidente di Unimpresa, ha dichiarato: “I consumi non ripartono perché non c’è fiducia: timori per nuovi scossoni della crisi e di una nuova, profonda recessione inducono sia i cittadini sia le aziende a risparmiare il più possibile”. Nell’ultimo anno le riserve delle famiglie sono passate da 853,9 miliardi a 867,7 miliardi in salita di 13,7 miliardi(+1,61%); i fondi delle aziende sono passati da 201,3 miliardi a 212,9 miliardi, in aumento di 11,6 miliardi(+5,77%); i depositi delle imprese familiari sono passati da 45,09 miliardi a 46,2 miliardi, in crescita di 1,1 miliardi(+2,55%). In un anno, gli italiani hanno lasciato in banca ben 26,5 miliardi in più portando il totale dei depositi a quota 1.127 miliardi di euro. Quest’ultimo dato lo sanno anche i tipi in giacca e cravatta di Bruxelles. Bisogna stare in guardia, perché i tecnocrati potrebbero proporre il prelievo forzoso sui conti correnti.

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