L’importatore Brambilla fa incazzare Borghi a La Gabbia

L'imprenditore brianzolo ha detto una castroneria colossale sulla svalutazione della lira del 1992. Borghi lo smaschera con una semplice domanda. Guarda il video.

Claudio Borghi e Gian Luca BrambillaScontro epocale a “La Gabbia” tra l’europeista Gian Luca Brambilla e l’anti euro Claudio Borghi. Prima di andare avanti, facciamo un breve introduzione sul “personaggio” brianzolo. Brambilla è un importatore(mettete a fuoco questa parola per dopo) che propone di “spedire” in Nord Africa gli anziani italiani non autosufficienti. Questa “perla” l’ha dichiarata a “Piazza Pulita”(video) il 20 gennaio 2014.

Ieri(30 novembre), l’imprenditore si è fatto notare per aver detto una castroneria colossale sul cambio lira-marco nel 1992. Nello specifico, Brambilla ha dichiarato: “L’Italia rischia di diventare un Paese insignificante senza euro. La svalutazione che ho vissuto sulla mia pelle, era il 13 settembre del 1992, il marco tedesco passò dalla sera alla mattina da 1.880 lire a praticamente 1.500 lire il giorno dopo”. Prima di andare avanti, facciamo alcune precisazioni. Prima della svalutazione il marco era a 764 lire e non a 1.880 euro come dichiarato dall’imprenditore.  Il 13 settembre 1992 la lira cedette del 7%, cioè il prezzo del marco aumentò da 764 a 818 lire. Ma la vera castroneria è un’altra: se veramente il marco fosse passato da 1.880 a 1.500 lire(come detto dal brianzolo), significa che sarebbe costato di meno rispetto alla lira. Basterebbe questo per non prendere in considerazione il signor Brambilla.

Ma torniamo al dibattito. “Cosa faceva Brambilla nel 1992?”. Questa è la domanda fatta da Borghi all’imprenditore brianzolo. Brambilla fa prima finta di non sentire, poi la butta in caciara. Alla fine viene smascherato dal leghista.  Brambilla non è un imprenditore che crea valore in Italia, dando lavoro a italiani, ma un commerciante che fa campare imprenditori esteri, acquistando i loro beni per venderli a noi, dando lavoro a cittadini esteri. L’euro è una moneta troppo forte per la nostra economia e che rende conveniente l’importazione di prodotti esteri. C’è un solo modo per far tornare di “moda” i nostri prodotti: svalutare gli stipendi dei lavoratori italiani. Questo è quello che sostiene anche il signor Brambilla: “I giovani di oggi non possono lavorare come i loro genitori. Bisogna cambiare le regole del gioco”. Volete questo? L’euro ci renderà tutti più poveri.

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