La liberazione di Greta e Vanessa mostra la fermezza dell’Italia

Le due cooperanti sono atterrate a Ciampino. Molto provate, sono state portate in ospedale per i primi esami medici. 12 milioni di dollari per il riscatto. Era giusto pagare?

Greta e Vanessa sono libereSono in Italia Greta Ramelli e Vanessa Marzullo: le hanno accolte all’alba a Ciampino il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e il capo dell’unità di crisi della Farnesina, Claudio Tafuri, poi l’abbraccio con i familiari.

Molto provate, sono state portate in ospedale per i primi esami medici, poi in una caserma dove saranno state ascoltate dai pm romani. Al termine, i verbali saranno secretati. La procura di Roma è titolare su tutti gli episodi criminali ai danni di italiani in zone di guerra. Greta e Vanessa sono state rapite il 31 luglio 2014 vicino ad Aleppo. Fondatrici del progetto Horryaty, erano entrate tre giorni prima in Siria da Atma, a pochi chilometri dal campo profughi omonimo. Le due cooperanti sono originarie di Brembate, nel Bergamasco e di Besozzo, nel Varesotto. Il primo gennaio, in un video su Youtube, le due ragazze supplicavano il governo italiano di intervenire per il loro rilascio: “Siamo in grande pericolo e possiamo essere uccise”.

Nel filmato entrambe indossano l’abaya(foto), una tunica nera lunga che copre loro il corpo e i capelli, ma lascia libero il volto. Poche ore dopo il ramo siriano di Al Qaeda, Al Nusra, aveva confermato di averle in ostaggio. Le due donne sono state liberate dopo difficili trattative. La liberazione di Greta e Vanessa mostra al mondo la fermezza dell’Italia nell’arricchire i terroristi. Alcuni media parlano di 12 milioni di dollari sborsati dal nostro Paese per liberare le due cooperanti. Capito? Lo Stato blocca i beni dei familiari quando avviene un sequestro in Italia, ma paga i terroristi per liberare ‎Greta e Vanessa‬. Ipocrisia tutta italiana. A questo punto chiunque può sequestrare italiani in Libia, Iraq e Siria. Tanto paga lo Stato. Il giornalista Alessandro Sallusti ha dichiarato: “Noi con 12 milioni abbiamo pagato ai terroristi circa 15 mila Kalashnikov che useranno contro di noi. Finanziamo chi ci spara”.

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