Istat: 2014 anno nero per vendite al dettaglio

Il 2014 passa agli archivi come un altro anno nero per il commercio al dettaglio, con le vendite che scendono dell'1,2%. Lo rileva l'Istat.

Donna fa la spesaA dicembre 2014 l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente. Nella media del trimestre ottobre-dicembre 2014, l’indice diminuisce dello 0,1% sui tre mesi precedenti. Nel 2014 le vendite registrano una variazione tendenziale negativa dell’1,2%, sintesi di flessioni dell’1,1% per i prodotti alimentari e dell’1,2% per i prodotti non alimentari. Si tratta del quarto anno consecutivo in calo.

Lo comunica l’Istat, che archivia il 2014 come ennesimo anno nero per il commercio al dettaglio. Il Codacons ha commentato: “Il bonus da 80 euro in busta paga introdotto dal governo Renzi si è rivelato un flop”. E pensare che qualcuno(la “mitica” Pino Picierno) sosteneva che la mancia elettorale di Matteo Renzi avrebbe fatto aumentare i consumi del 15%. Roba da trattamento sanitario obbligatorio(TSO). Ma torniamo ai dati dell’Istat. Il valore delle vendite di prodotti non alimentari registrano andamenti piuttosto eterogenei fra i vari gruppi. Le variazioni positive più sostenute, in termini tendenziali, riguardano i gruppi prodotti farmaceutici(+1,9%) e utensileria per la casa e ferramenta(+1%). Le flessioni più marcate riguardano, invece, i gruppi dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia(-3,2%) e foto-ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali(-2,9%). Nella grande distribuzione le vendite aumentano, in termini tendenziali, sia per i prodotti alimentari(+1,2%) sia, in modo più lieve, per quelli non alimentari(+0,1%). Nelle imprese operanti su piccole superfici, invece, le vendite segnano un calo dello 0,2% per i prodotti alimentari e dello 0,4% per quelli non alimentari.

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