Istat: Una famiglia su 4 vive nel disagio

Il 23,4% delle famiglie vive in una situazione di disagio economico, per un totale di 14,6 milioni di individui. Il rapporto Istat "Noi Italia" fotografa tutte le difficoltà economiche del Belpaese.

Noi Italia 2015Oggi(19 febbraio) l’Istat ha presentato il settimo rapporto “Noi Italia”, che in 100 schede fotografa il Paese. I dati sono riferiti all’anno 2013. Con una densità media di 199,4 abitanti per km², l’Italia è tra i paesi più densamente popolati dell’Unione: la media UE27 è di 112,7 abitanti per km².

Il rapporto rivela l’aspetto più crudo della realtà italiana: il 23,4% delle famiglie vive in una situazione di disagio economico, per un totale di 14,6 milioni di individui. Nel 2012 erano il 24,9% delle persone. Nel 2013 le famiglie in condizioni di povertà relativa sono il 12,6%, poco più di 10 milioni di individui(16,6% della popolazione). La povertà assoluta coinvolge il 7,9% delle famiglie, per un totale di circa 6 milioni di individui. Il Mezzogiorno presenta una situazione particolarmente svantaggiata, con in media oltre un quarto di famiglie povere; per il Centro e il Nord l’incidenza è, viceversa, molto più contenuta. La pressione fiscale in Italia nel 2013 risulta pari al 43,3% del PIL, al sesto posto fra i ventotto paesi dell’Unione e, comparata ai maggiori paesi europei, inferiore solo a quella della Francia(47,6% del PIL).

Nel 2013 risultano occupate quasi sei persone su dieci in età 20-64 anni, con un forte squilibrio di genere a sfavore delle donne e un marcato divario territoriale tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno. Nella UE solo Grecia, Croazia e Spagna segnano valori inferiori. L’Italia ha un alto tasso di mancata partecipazione al mercato del lavoro, al 21,7% nel 2013(26,1% per le donne). La media UE28 il tasso si attesta al 14,1%. Il tasso di disoccupazione raggiunge il 12,2% nel 2013, 1,5 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente. Al 1° gennaio 2014 in Italia ci sono 154,1 anziani ogni 100 giovani. In Europa solo la Germania presenta un indice di vecchiaia più accentuato(158,4). Il valore medio per la Ue28 è pari a 116,5%. La Liguria si conferma la regione più anziana(239,5%), mentre la Campania è la regione più giovane(109,4%).

Nel 2013 l’andamento negativo della dinamica naturale e il rallentamento di quella migratoria fanno registrare un incremento di popolazione molto modesto. I cittadini stranieri iscritti nelle anagrafi dei comuni italiani all’inizio del 2014 sono oltre 4,9 milioni, l’8,1% del totale dei residenti. La vita media delle donne è di 84,6 anni, quella degli uomini di 79,8 anni, tra le più lunghe dell’Unione europea. Nel 2014 il 57,3% della popolazione italiana di 6 anni e più utilizza Internet, tra questi il 36,9% lo fa quotidianamente. La posizione nazionale è decisamente inferiore alla media UE28(72%). Poco meno di sei famiglie su 10 si connettono a Internet tramite la banda larga; a livello territoriale il Mezzogiorno, e in particolare la Basilicata(51,8%), si trovano in posizione svantaggiata. In Italia la spesa per ricerca e sviluppo è all’1,53% del PIL nel 2012, ma è ancora distante dall’obiettivo comune dei paesi UE.

Nel 2012 le famiglie italiane hanno destinato alle spese per ricreazione e cultura in media il 7,1% della spesa complessiva per consumi finali, in lieve riduzione rispetto al 2011. Nel 2014 il 41,4% degli italiani ha letto almeno un libro nel tempo libero, con una prevalenza di lettrici(48%) sui lettori(34,5%). Si legge di più nel Nord(49% nel Nord-Est e 48,1% nel Nord-Ovest) rispetto al Mezzogiorno(29,9%). Sono sempre numerosi gli italiani che utilizzano internet per la lettura di giornali, news o riviste: dall’11% del 2005 si passa al 31% del 2014. La quota maggiore di utilizzatori della rete per la lettura online si riscontra tra i 18 e i 44 anni. Nel 2013 si conferma il calo degli omicidi volontari, sia consumati sia tentati. Nel confronto europeo, riferito al 2012, il nostro Paese, con 0,9 omicidi volontari per 100 mila abitanti, si colloca al di sotto della media dell’UE28(1,0). Le rapine denunciate alle autorità nel 2013 sono quasi 44 mila(72,6 ogni 100 mila abitanti), in aumento rispetto al 2012 del 2,6%. Il valore massimo si registra in Campania, 173,3 rapine ogni 100 mila abitanti.

Per ulteriori info: Noi Italia

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