In Italia calano le nascite anche tra gli stranieri

In Italia calano le nascite, per la prima volta anche fra le mamme straniere che finora hanno tenuto alto il livello demografico del nostro paese.

Una donna incintaSono 509 mila le nascite nel 2014, cinquemila in meno rispetto al 2013, il livello minimo dall’Unità d’Italia. Per la prima volta il calo delle nascite riguarda anche le mamme straniere, che finora hanno tenuto alto il livello demografico del nostro Paese. E’ quello che emerge dal rapporto “Indicatori demografici” dell’Istat.

Le nascite da donne straniere, che nel 2012 avevano raggiunto un massimo di 102 mila e che nel 2013 erano scese a 99 mila, nel 2014 sono stimate in 97 mila. La fecondità delle donne straniere scende sotto la soglia dei 2 figli per donna, attestandosi a 1,97. Per le donne di cittadinanza italiana si riscontra una fecondità media di 1,31 figli, superiore quindi a quella di 1,29 rilevata nel 2012 e nel 2013. Con un tasso pari al 9,9 per mille il Trentino-Alto Adige detiene il primato di natalità nel Paese, precedendo la Campania con l’8,9 per mille. Le regioni col più basso livello di natalità sono la Liguria(6,9), la Sardegna(7,1), il Molise(7,2) e la Basilicata(7,3). Il calo della nascite è strettamente legato alla crisi economica.

I morti sono 597 mila unità, circa quattromila in meno dell’anno precedente. Il calo della mortalità ha determinato un ulteriore aumento della speranza di vita alla nascita, giunta a 80,2 anni per gli uomini e a 84,9 anni per le donne. Alla Liguria compete il più alto tasso di mortalità(13,2 per mille) e, di conseguenza, anche il tasso d’incremento naturale più sfavorevole(-6,3 per mille), a fronte di una media nazionale pari al -1,4 per mille. Le realtà del territorio nazionale nelle quali la natalità eccede la mortalità si limitano al Trentino-Alto Adige(1,6 per mille) e, seppur di poco, alla Campania(0,1). Nel rapporto si sottolinea come il tasso di natalità “non è sufficiente a garantire il necessario ricambio generazionale”.

Nel 2014 la stima del saldo migratorio è pari a +113 mila unità, per un tasso migratorio pari al’1,9 per mille. La maggioranza dei flussi in ingresso nel Paese(91%) è rappresentata da cittadini stranieri. Le iscrizioni dall’estero d’individui di nazionalità estera risultano, infatti, pari a 255 mila(-8,7% rispetto al 2013), mentre i rientri in patria degli italiani sono 26 mila(-7,3%). Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2015 sono 5 milioni 73 mila e rappresentano l’8,3% della popolazione residente totale. Rispetto al 1° gennaio 2014 si riscontra un incremento di 151 mila unità. Al 1° gennaio 2015 l’età media della popolazione ha raggiunto i 44,4 anni. La popolazione per grandi classi di età è così distribuita: 13,8% fino a 14 anni di età, 64,4% da 15 a 64 anni, 21,7% da 65 anni in su.

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