Cassazione: No licenziamento per porno

Gli "ermellini" hanno respinto il ricorso dell'a Fiat di Termini Imerese, che aveva chiesto la massima sanzione contro il dipendente.

Stabilimento FiatNon merita il licenziamento in tronco il lavoratore che durante la pausa pranzo guarda film pornografici: la Cassazione ha respinto il ricorso della Fiat che chiedeva di applicare la massima sanzione espulsiva nei confronti di un operaio dello stabilimento di Termini Imerese che aveva ammesso di aver visto filmini durante la pausa.

Con la sentenza 20728 la Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello di Palermo che aveva dichiarato illegittimo il licenziamento del dipendente. Il licenziamento dell’operaio era stato convalidato dal Tribunale di Termini Imerese il 7 luglio 2010. In appello la Corte di Palermo(novembre 2011) aveva decretato l’illegittimità del licenziamento ordinando alla Fiat Group Automobiles il rientro del dipendente con tanto di indennità pari alla retribuzione globale dal giorno del licenziamento a quello della reintegrazione, oltre al versamento dei contributi previdenziali. La Fiat ha insistito in Cassazione rimarcando che il licenziamento era stato inflitto per giusta causa. Ma l’illegittimità del licenziamento è stata ribadita in quanto gli elementi raccolti contro il lavoratore non erano “sufficienti a fondare la certezza che durante l’orario di lavoro il dipendente si fosse dedicato alla visione dei filmati potendo, tutt’al più, alimentare il sospetto che ciò possa essere avvenuto che però non è idoneo a ritenere provato l’addebito”.

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