Confesercenti: Chiude un negozio su quattro

Nei primi 8 mesi del 2015 sono sparite, tra negozi e pubblici esercizi, circa 30 imprese al giorno. Confesercenti: "Servono canone concordato e cedolare secca”.

Negozi chiusiI consumi interni ripartono, seppure lentamente, ma la crisi del commercio non si arresta. Nei primi 8 mesi del 2015, hanno chiuso 30 imprese commerciali al giorno. E dal 2012 ad oggi sono state oltre 300 mila quelle che hanno cessato l’attività. Sono questi i dati rilevati da uno studio di Confesercenti.

Nel complesso sono oltre 627 mila i negozi sfitti, quasi 1 su 4, e nelle periferie la percentuale sfiora il 40%. Il più alto numero di negozi sfitti si trova nelle regioni a maggiore densità di locali ad uso commerciale: Lombardia(82.500), Campania(69.200) e Lazio(62.000). Massimo Vivoli, presidente Confesercenti, ha dichiarato: “La crisi economica, le liberalizzazioni e gli affitti che, soprattutto nelle aree di pregio commerciale, sono sempre più elevati, stanno svuotando le città di negozi. I segnali della resa delle botteghe sono ben visibili nelle migliaia di saracinesche abbassate che si affacciano su strade che erano il regno dello shopping, ma che ora sono sempre più deserte e sempre meno sicure”. L’associazione propone l’introduzione di canoni concordati e cedolare secca che, stima, porterebbe in due anni all’apertura di 190 mila negozi. Per l’erario sarebbe affare da 1,5 miliardi di euro.

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