Renzi come Marino?

Il sindaco di Roma è stato costretto a dimettersi per una questione di scontrini. Anche Matteo Renzi ha fatto spese folli quando era presidente della Provincia.

Ignazio Marino e Matteo RenziIgnazio Marino formalizzerà le dimissioni domani(12 ottobre). Il sindaco di Roma si prepara a guadagnare l’uscita del Campidoglio, ma annuncia fuoco e fiamme fino all’ultimo minuto e anche dopo. Marino è stato costretto a dimettersi per una questione di scontrini: il sindaco ha pagato con la carta di credito del Campidoglio alcune spese non istituzionali.

Marino ha ricevuto l’incarico di sindaco il 13 giugno 2013. Due anni e 4 mesi passati sulle montagne russe, dal caso delle multe alla Panda rossa ai funerali dei Casamonica fino alla lunga vacanza ai Caraibi. L’esponente del Partito Democratico è stato un pessimo sindaco ma questo non giustifica lo sciacallaggio mediatico in atto negli ultimi mesi. La verità è che ci sono soldi da spartire in vista del Giubileo speciale in programma l’8 dicembre 2015. Nel frattempo è stata già istituita la procedura d’urgenza per evitare i bandi pubblici. Quando si andrà a votare? La città di Roma verrà commissariata e si andrà a votare nella primavera del 2016, quando ci saranno le amministrative anche a Napoli e Milano. Dopo gli scontrini di Marino, “Il Fatto Quotidiano” ha ricordato le spese di Matteo Renzi quando era presidente della Provincia di Firenze. L’attuale premier ha speso 70 mila euro in trasferte negli Stati Uniti e 600 mila euro al ristorante. Va sottolineato che su queste spese hanno indagato Procura e Corte dei Conti archiviando poi il procedimento ritenendole lecite ed effettuate durante il suo mandato. Renzi non si è dato una regolata, anzi continua a fare spese folli. Il premier gelataio ha deciso di mandare in pensione il vecchio l’A319, in servizio da 15 anni e di sostituirlo con un A330 preso in leasing da Alitalia. Il costo mensile sul mercato varia da 700 mila a un milione di euro.

Commenti