Italia rischia sanzioni dall’UE per migranti

La Commissione UE intende aprire una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per non aver raccolto le impronte digitali dei migranti richiedenti asilo.

MigrantiLa Commissione UE sta valutando di aprire una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per colpa dei migranti. Sembra una barzelletta ma non lo è. Non solo l’accoglienza ci è costata 3,3 miliardi di euro nel 2015, ora rischiamo anche di “buttare” altri soldi per non aver proceduto a identificare e registrare, con la presa delle impronte digitali, tutti i migranti irregolari sbarcati in Italia nei mesi scorsi.

Tutto colpa del Regolamento UE n. 604/2013(Trattato Dublino III), in vigore dal primo gennaio 2014. L’istruzione del fascicolo è cominciata a fine agosto, quando la Commissione ha scritto al governo Renzi per chiedere lumi sui 63 mila migranti che le risultavano svanite nel nulla. Ma cosa prevede il Regolamento Dublino III? Ogni domanda di asilo deve essere esaminata da un solo Stato membro e la competenza per l’esame di una domanda di protezione internazionale ricade in primis sullo Stato che ha svolto il maggior ruolo in relazione all’ingresso e al soggiorno del richiedente nel territorio degli Stati membri. In pratica significa che un rifugiato deve rimanere nel primo Paese di arrivo. Quindi se arrivano tutti in Italia per ragioni geografiche di vicinanza all’Africa devono rimanere nel nostro Paese anche se non vogliono. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha commentato: “Noi per il lavoro svolto meritiamo solo un grazie dalla UE; noi speriamo che non si apra alcuna procedura di infrazione sulla registrazione dei migranti in Italia. Se ciò dovesse accadere sarebbe una scelta del tutto irragionevole e fuori dal tempo e dalla storia”. Rischiano la procedura d’infrazione anche Croazia, Grecia e Malta.

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