Banca DNA contro terrorismo e mafie

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all'istituzione in Italia della Banca dati nazionale del DNA.

Banca dati DNAApprovato il regolamento sulla banca dati del DNA, che consentirà l’archiviazione di dati. I politicanti sostengono che questa norma sarà importante sia nella lotta al terrorismo che nella lotta criminalità organizzata e nel contrasto all’immigrazione irregolare. Diventa legge dopo 7 anni.

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando commenta positivamente l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, del regolamento che istituisce la banca dati del DNA. “In un momento come questo, in cui la sicurezza è al centro dell’attenzione, credo sia giusto dire sia un passo fondamentale per aumentare il livello di sicurezza del Paese”. Nei prossimi giorni al via il laboratorio per la raccolta dati, che avverrà con tutte le garanzia d riservatezza previste dalla legge sulla privacy. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha dichiarato: “La banca dati del DNA è uno strumento di formidabile potenza dal punto di vista informatico, che ha pochi precedenti in UE e che sarà utile anche dal punto di vista scientifico”.

La nuova normativa prevede un unico archivio nazionale alimentato innanzitutto attraverso il prelievo di campioni biologici di 4 categorie di soggetti: gli arrestati in flagranza o sottoposti a fermo perché indiziati di delitto; i detenuti per effetto di condanna relativa a reato non colposo; chi è sottoposto a misura alternativa alla detenzione per delitto non colposo; chi è oggetto in via provvisoria o definitiva di una misura di sicurezza detentiva. Va ricordato però che sono anche previste esclusioni. Per esempio, non sarà possibile procedere a prelievo nel caso dei più frequenti reati dei “colletti bianchi”, quelli tributari e quelli societari in primo luogo. Inoltre è prevista la cancellazione dalla banca dati dei profili. Il regolamento definisce anche i tempi di conservazione dei profili: 30 anni dalla data dell’ultima registrazione oppure 40 quando in caso di condanna è stata riconosciuta anche la recidiva.

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