La falsa storia dei giovani pro UE

Smontata la teoria secondo la quale i giovani britannici si siano dimostrati, con il voto al referendum sul Brexit, a favore dell'Unione Europea.

Giovani britanniciLa vittoria del Brexit sta facendo ancora discutere. In particolare in Italia, dove i giornalai(ops giornalisti) filo europeisti scrivono e dicono di tutto pur di non ammettere la clamorosa sconfitta dell’Unione Europea. Qualche “illustre” opinionista televisivo ha deriso i cittadini delle periferie, anziani e contadini, ovvero coloro che avrebbero votato “Leave”.

Qualche altra “mente geniale” ha proposto addirittura l’abolizione della suffragio universale, ovvero il perno della democrazia. Un altro giornalista ha scritto: “L’anti-europeista britannico tipo ha più di 34 anni, ha basso grado d’istruzione e vive lontano dalle grandi città”. Come fa a saperlo non si sa. Ormai è chiaro che tutti si sono uniti per delegittimare il risultato del referendum. I media italiani, inoltre, hanno usato il Brexit per scatenare una guerra generazionale. Gli “illustri” opinionisti hanno fatto passare la storia che i giovani britannici siano a favore dell’Unione Europea. E’ vera questa storia? No. Basta leggere i dati in modo completo e non parziale. La più alta percentuale(64%) per il Remain si è registrata tra i 18-24 anni, mentre quella per il Leave tra gli over 65. Peccato che i giornalai(ops giornalisti) si sono dimenticati di menzionare la percentuale di non votanti per categoria. Tra gli elettori nella fascia 18-24 ha votato solo il 36%, tra quelli sopra i 65 anni ha votato l’83%. Il dato fa capire che alla maggioranza dei giovani britannici non frega un tubo dell’Unione Europea. I media italiani smetteranno di divulgare la falsa storia dei giovani britannici pro UE? Chi vivrà vedrà. Intanto si parla di un referendum contro il Brexit, roba da trattamento sanitario obbligatorio.

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