UE ultimatum a Italia: Manovra entro aprile o procedura

La Commissione europea chiede al governo Gentiloni la correzione dei conti pubblici per 3,4 miliardi di euro. Dove prenderanno i soldi?

Paolo GentiloniBrutte notizie per i contribuenti italiani. L’Unione Europea pretende altri soldi dall’Italia per rispettare gli “odiosi” vincoli di bilancio. E’ quanto emerge dal rapporto pubblicato oggi(22 febbraio) dall’esecutivo nazista di Bruxelles.

“L’Italia non rispetta, al momento, la regola UE sulla riduzione del debito pubblico, ma la decisione di raccomandare l’avvio di una procedura per deficit eccessivo sarà presa solo in base alle previsioni di primavera 2017 della Commissione, ovvero in maggio”. Questo è l’ultimatum lanciato al nostro Paese dai burocrati europei. Il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha dichiarato: “Se l’Italia non adotterà le misure per la correzione dello 0,2% del PIL entro aprile 2017 come promesso dal governo, la Commissione considererà non rispettate le regole stabilite dal trattato. Ho incontrato Padoan lunedì e credo che l’Italia possa rispettare gli impegni presi”. Tanto a pagare sono gli stupidi contribuenti italiani.

La cosiddetta regola del debito prevede che il monte di indebitamento si riduca secondo un percorso stabilito per i Paesi che sono oltre il 60% di rapporto con il Prodotto interno lordo. Il debito pubblico italiano è sopra al 130% del PIL da quattro anni e difficilmente raggiungerà l’obiettivo prefissato. “L’Italia presenta eccessivi squilibri, compreso il rallentamento del processo delle riforme da metà 2016. Pesano il debito, la bassa produttività, la disoccupazione e i crediti deteriorati bancari. Inoltre, dalla situazione economica italiana possono derivare rischi anche per altri Paesi”. Questo è quello che c’è scritto nel rapporto UE sul debito. Dai conti dell’Italia la Commissione ha già pienamente scontato la crisi dei rifugiati e il terremoto. Il governo Gentiloni deve trovare 3,4 miliardi di euro entro il 30 aprile 2017. Ci saranno tagli al sociale, aumenti di accise e qualche altra tassa. Viva l’Europa dei burocrati.

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