Gli amici di De Magistris devastano Fuorigrotta

Scontri tra forze dell'ordine e manifestanti anti Salvini nei pressi della Mostra d'Oltremare di Napoli. Il sindaco De Magistris è responsabile?

La manifestazione anti SalviniGiornata infernale oggi a Napoli. L’arrivo di Matteo Salvini nel capoluogo campano ha fatto insorgere i facinorosi dei centri sociali. Gli “amici” del sindaco Luigi De Magistris hanno devastato il quartiere di Fuorigrotta. Chi paga i danni?

Il corteo anti Salvini è partito da piazza Sannazaro e doveva arrivare alla Mostra d’Oltremare dove era in programma il comizio del leader della Lega Nord. Una domanda sorge spontanea: attaccare Salvini e impedirgli di parlare non è forse più fascista del fascista che gli imputano d’essere? A Fuorigrotta è scoppiata una vera e propria guerriglia tra manifestanti incappucciati e le forze dell’ordine. Lancio di petardi, molotov e sassi contro gli agenti schierati in tenuta anti-sommossa. La Polizia ha respinto l’attacco con gli idranti. Una molotov ha colpito un mezzo dei carabinieri. Terrore tra i passanti, che, durante gli scontri, si sono rifugiati nei negozi. Le forze dell’ordine hanno ripreso il controllo della zona fieristica, ma i manifestanti, ripiegando, hanno lasciato danni e devastazione nel quartiere.

La giornata di ordinaria follia si è chiusa con quattro fermati e sedici agenti feriti. Il responsabile di questo casino è il sindaco De Magistris che, invece di pensare ad amministrare Napoli, si mette a fare il capopopolo con quella massa di facinorosi dei centri sociali. Bastava non fare nulla e nessuno si sarebbe accorto dell’arrivo di Salvini nel capoluogo campano. Invece il nostro “caro” sindaco ha esasperato gli animi insieme alla consigliere comunale Eleonora de Majo. Il sindaco De Magistris dovrebbe dimettersi all’istante, invece fa già lo scaricabarile. L’ex magistrato ha dichiarato: “Io fin dal primo momento ho avuto parole chiare e nette, e la mia storia non può essere messa in discussione. La responsabilità per quello che è accaduto va cercata in chi, forse non senza motivo, ha voluto alzare il livello dello scontro”.

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