Goletta Verde: Cariche batteriche elevate nel mare della Campania

È una fotografia a tinte fosche quella scattata da Goletta Verde lungo le coste campane che continuano a subire la minaccia della mancata depurazione: su 30 punti monitorati 16 presentavano cariche batteriche elevate.

Lungomare Vespucci a MondragoneSi è concluso il monitoraggio svolto lungo le coste della Campania dall’equipe tecnica di Goletta Verde. La situazione è una fotografia a tinte fosche: su 30 punti monitorati 16 presentano cariche batteriche elevate. Nel mirino ci sono sempre canali, foci di fiumi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. Non è una novità. E’ da 8 anni consecutivi, infatti, che Legambiente assegna il giudizio di fortemente inquinato alla foce del fiume Irno a Salerno, del Torrente Savone a Mondragone, del fiume Sarno e dello sbocco del canale di Licola a Pozzuoli.

Una situazione non più tollerabile che rischia di compromettere una delle maggiori risorse della Campania, vale a dire il turismo balneare. Il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo, ha dichiarato: “Ogni anno, purtroppo, il viaggio di Goletta Verde in Campania racconta della bellezza e dell’inferno e delle grandi contraddizioni di questa regione. La Regione Campania ha di fronte una sfida che non può perdere se davvero si vuole immaginare uno sviluppo diverso per questo territorio sia dal punto di vista ambientale che economico e culturale”. I dati Arpac relativi ai controlli analitici svolti nel 2016 sulle acque in uscita dagli impianti di depurazione, sebbene non realizzati su tutti gli impianti e in numero adeguato, evidenziano appieno quanto sia critica la situazione. Su base regionale ben il 38% dei controlli è risultato “non conforme”, con punte di non conformità del 70% per gli impianti della provincia di Avellino e a seguire del 66% per quelli della provincia di Salerno, 52% per la provincia di Benevento, 27% per la provincia di Caserta e 22% per la provincia di Napoli.

I bagnanti non se la passano bene neanche sul fronte dell’informazione. La cartellonistica, obbligatoria da tre anni per i comuni costieri, ha la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare(in base alla media dei prelievi degli ultimi 4 anni), i dati delle ultime analisi e le eventuali criticità della spiaggia stessa. Rispetto ai 30 punti campionati, i tecnici di Goletta Verde ne hanno avvistato solo 2 di questi cartelli. A preoccupare è anche l’inquinamento da marine litter. La presenza di rifiuti di tutti i generi è stata trovata in 28 dei 30 punti monitorati dai tecnici di Legambiente. A farla da padrona è la plastica, presente nel 100% dei casi; segue il vetro, ma anche carta e rifiuti vari. In alcuni casi si tratta davvero di discariche a cielo: pneumatici, rifiuti ingombranti e addirittura cartucce di fucile. Il mare della Campania sta morendo tra l’indifferenza generale. Di seguito il reportage fotografico realizzato da Anna Paola Montuoro e pubblicato su Flickr.

Coste campane, le analisi di Goletta Verde

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