Inps: Assunzioni a tempo indeterminato solo per il 24,2%

I dati Inps sui primi sette mesi del 2017 confermano la tendenza osservata dalla fine della decontribuzione per le assunzioni stabili. Il Jobs Act di Renzi ha esteso la precarietà a tutti.

PrecariLavoro a tempo indeterminato con segno meno nei primi sette mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016. Lo comunica l’Inps nel suo Osservatorio sul precariato. Le assunzioni a tempo indeterminato sono state 731.681, 34.936 in meno(-4,6%) rispetto allo stesso periodo del 2016. Nei primi sette mesi del 2015 erano state 1.109.661.

Perché c’è stato il crollo dei contratti a tempo indeterminato nei nuovi rapporto di lavoro? La risposta è ovvia. Dal 1° gennaio 2017 sono spariti gli sgravi contributivi per le aziende che assumevano. L’incidenza dei contratti stabili sul totale delle assunzioni è sceso al 24,2%. Nei primi sette mesi del 2017 sono state 214.712 le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine o apprendistato. In totale sono stati attivati 946.393 contratti stabili, in calo del 4,3% rispetto ai 979.806 dei primi sette mesi del 2016. Le cessazioni a tempo indeterminato sono state 919.175, per un saldo negativo di 33.413 unità. In totale le cessazioni sono state 3.108.045, in aumento dell’15% rispetto all’anno precedente. A crescere sono soprattutto le cessazioni di rapporti a termine(+23,2%) mentre quelle di rapporti a tempo indeterminato sono leggermente in diminuzione(-0,5%). I licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo salgono del 3,01%(passando da 42.307 a 43.581).

Il tasso di licenziamento, calcolato sull’occupazione a tempo indeterminato, compresi gli apprendisti, è risultato per i primi sette mesi del 2017 pari al 3,1%, in lieve riduzione rispetto allo stesso periodo del 2016 (3,2%). Nel settore privato le assunzioni nei primi sette mesi dell’anno sono state complessivamente 4.181.502, in aumento del 18,5% rispetto al periodo gennaio-luglio 2016. Il segno positivo è dato dalle assunzioni a tempo determinato, in crescita del 25,9% rispetto allo stesso periodo del 2016. Crescita vigorosa dei contratti di lavoro a chiamata a tempo determinato, che, sempre nell’arco temporale gennaio-luglio, passano da 112 mila del 2016 a 251 mila nei primi sette mesi di quest’anno, con un incremento del 124,7%. Il Jobs Act di Matteo Renzi ha esteso la precarietà a tutti. Tra gennaio e luglio 2017 sono stati incentivati 32.983 rapporti di lavoro nell’ambito del Programma “Garanzia Giovani” e 68.748 rapporti di lavoro(54.174 assunzioni e 14.574 trasformazioni) nell’ambito della misura “Occupazione Sud”.

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