Ocse: In Italia Neet un ragazzo su 4

In Italia un ragazzo tra i 15 e i 29 anni su 4 non è occupato o non è iscritto a un percorso di formazione. Il nostro Paese è maglia nera per spesa pubblica nell'istruzione.

In Italia Neet un ragazzo su 4 In Italia i Neet(Not in Education, Employment, or Training) raggiungono il 26%, contro una media del 14% degli altri Paesi Ocse. Lo rileva il rapporto “Uno sguardo sull’istruzione 2017” diffuso oggi(12 settembre) dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.

Il nostro Paese ha la seconda quota più alta di giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano né studiano. Davanti a noi c’è solo la Turchia con il 28%. In Italia è Neet un ragazzo su 4. Il nostro Paese è al primo posto nell’UE a 28. La situazione più grave è in Sicilia e Calabria con il 38% di Neet. Segue la Campania con il 35%. In Sardegna e Puglia la quota di Neet è al 31%. Le aree con meno Neet sono Bolzano(10%), Veneto, Emilia Romagna e Trento(16%). Dall’analisi dell’Ocse emerge inoltre che l’Italia è maglia nera per la spesa pubblica nell’istruzione: nel 2014 era al 7,1%, con un calo del 9% rispetto al 2010. L’Italia registra appena il 18% di laureati, contro il 37% della media nella zona Ocse. Peggio di noi solo il Messico. Male anche il dato sul conseguimento di una prima laurea, al 35%: il quarto più basso dopo Ungheria, Lussemburgo e Messico. Nel 2016 solamente il 64% dei laureati compresi tra i 25 e i 34 anni aveva un lavoro, mentre il dato arrivava all’80% tra gli adulti 25-64enni. Dal rapporto Ocse emerge che ci sono troppi laureati nelle materie umanistiche e troppo pochi in quelle economiche che garantirebbero una maggiore possibilità di occupazione. Belle arti, discipline umanistiche, scienze sociali, giornalismo e informazione: questi i campi di studio preferiti in Italia, dove nel 2016 si è registrato il 30% dei laureati, il numero più importante nell’area Ocse.

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