L’emendamento che vieta fatturazione ogni 28 giorni

L'emendamento che blocca la fatturazione a 28 giorni è stato depositato al Senato. Prevede anche rimborsi per gli utenti. Asstel tira in ballo il libero mercato.

Donna con uno smartphone“La pratica commerciale della fatturazione ogni 28 giorni è scorretta e sarà vietata nelle prossime settimane attraverso appositi strumenti legislativi”. Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda. Fonti del ministero affermano che la sanzione per il pregresso spetta al Garante per le Comunicazioni(Agcom) ma l’auspicio è che ci siano i rimborsi.

L’emendamento al decreto fiscale, depositato dal Partito Democratico al Senato a firma Stefano Esposito, vieta in tutti i settori soggetti ad authority indipendenti di emettere fatture a 28 giorni. La normativa riguarda anche Sky. Il testo ricalca la proposta di legge depositata alla Camera da Alessia Morani e modifica la legge del 1995 che ha istituito le authority. In caso di violazione irroga una sanzione pecuniaria da 500.000 euro a 5.000.000 euro e dispone a carico dell’operatore sanzionato il pagamento di un indennizzo forfettario, non inferiore a euro 50 in favore di ciascun utente interessato dalla illegittima fatturazione. L’iniziativa parlamentare ha già trovato d’altra parte la sponda dell’Agcom, che ha avviato procedimenti sanzionatori e chiesto maggiori poteri. La battaglia dei consumatori non è ancora vinta. L’associazione delle imprese di telecomunicazioni(Asstel) ribadisce la legittimità della fatturazione a 28 giorni: “Va salvaguardato il modello liberalizzato che ha caratterizzato il mercato della telefonia negli ultimi venti anni”. Per Asstel intervenire con un obbligo legislativo sui prezzi andrebbe contro tutto questo e ci porterebbe in un quadro normativo di dubbia compatibilità con quello europeo. Per questo motivo l’associazione ha chiesto di incontrare il ministro Calenda. L’Agcom stima che il maggiore fatturato che viene da Internet, fisso, SIM in abbinamento con la fatturazione a 28 giorni sia arrivato addirittura alla cifra di un miliardo di euro, mentre le armi sanzionatorie si limitano a cartucce per circa un milione. Un bel affare per le compagnie telefoniche.

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