Le città dei roghi tossici

La filiera criminale dello smaltimento abusivo di rifiuti si trasforma in allarme sanitario nelle periferie urbane di 4 città italiane. Sott'accusa finiscono i Rom.

Le città dei roghi tossiciLo scorso 19 settembre c’è stata l’audizione del ministro dell’Interno Marco Minniti davanti alla Commissione d’inchiesta sulle Periferie sui roghi tossici che si alzano dai campi Rom. Il problema “inceneritori abusivi” non riguarda più solo Napoli: al capoluogo campano si sono aggiunte Roma, Torino e Milano(in misura minore). Il ministro dell’Interno le ha definite “le città dei roghi tossici”. Possiamo dire che la Terra dei Fuochi si è estesa in altre zone d’Italia.

Minniti ha parlato di tolleranza zero e ha annunciato: “Abbiamo messo in campo iniziative con i sindaci ed i prefetti e misure straordinarie di controllo del territorio, sarà attivato anche l’Esercito se necessario”. A cosa si riferisce il ministro? Ogni volta che passiamo vicino ad un campo Rom notiamo sempre dei cumuli di rifiuti. Come mai? Tutti sanno il motivo, ma nessuno interviene per fermare il business degli ecocriminali. I campi Rom sono una zona franca dove tutto è lecito. Nelle città dei roghi tossici la criminalità organizzata usa i campi come discarica per rifiuti di tutti i generi, lasciando lo smaltimento ai fuochi dei Rom per un pugno di euro. Paola Basilone, prefetta di Roma, spiega ai commissari che i Rom si servono dei loro stessi figli per bruciare i rifiuti. Il motivo? Il minore non è imputabile.

Il genocidio di massa

La cosa più drammatica è che i roghi abusivi stanno causando un genocidio di massa e un grave danno economico al sistema sanitario nazionale(SSN). Fa venire i brividi un documento dell’Arpa Lazio sui campionamenti dell’aria a Torre Spaccata subito dopo l’ 8 luglio 2017: nei due giorni successivi all’incendio, i valori della diossina sono balzati a 6.217 fg/m³, venti volte oltre la soglia di attenzione fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS). I roghi degli ecocriminali non hanno conseguenze nell’immediato, ma portano problemi alla salute dopo alcuni anni. A crescere sono i casi di neoplasie maligne. I tumori più diffusi sono risultati quelli del polmone e della vescica per gli uomini e della mammella e del colon retto per le donne.

Gli inceneritori abusivi portano anche un’altra conseguenza: i rifiuti bruciati si “trasformano” in speciali e questo fa crescere il costo della bonifica pagato dai contribuenti. In Italia vivono 180 mila Rom, che sono lo 0,25% della popolazione. La metà sono cittadini italiani. Soltanto un Rom su 5 vive nei campi, vale a dire circa 40 mila persone. Di queste, l’80% dei maschi è pregiudicato. La fonte di questi dati è “BBC - Buono, Brutto, Cattivo”, un programma di Rai 1 andato in onda nel 2015 in terza serata. Un’inviata fece visita al campo Rom di via cupa Perillo nel quartiere di Scampia, la prima cosa che notò furono i roghi tossici. E’ normale che poi i residenti non accettino più i Rom nel proprio territorio. I campi Rom sono uno schiaffo alla civiltà e all’ambiente.

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