Caritas: Italiani sempre più poveri

In Italia la povertà tende a crescere al diminuire dell'età: i figli stanno peggio dei genitori. I poveri aumentano anche in termini assoluti. E' quello che emerge dall'ultimo rapporto Caritas.

Caritas ItalianaE’ stato presentato oggi(17 novembre) a Roma il  “Rapporto su povertà giovanili ed esclusione sociale in Italia” realizzato da Caritas Italiana. In Italia, il numero totale di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale è di 17 milioni 469 mila(28,8% della popolazione). I poveri in Europa sono aumentati “soltanto” dell’1,3%, poco meno di un milione e mezzo di poveri in più dal 2010 al 2015.

In Italia l’aumento è stato invece di notevole entità, addirittura superiore in termini assoluti e relativi a quello registrato nell’intera Unione Europea: dal 2010 al 2015, nel nostro Paese, l’aumento del rischio di povertà è stato pari al 17,3%, corrispondente a 2 milioni 578 mila persone povere in più. L’Italia è seconda solamente alla Spagna nel numero di persone che dal 2010 al 2015 hanno peggiorato la loro condizione economica. Seguono il Regno Unito(982 mila persone in più) e la Grecia(782 mila). Il rapporto Caritas sulle nuove povertà vede sempre più poveri i giovani. “Un futuro incompiuto dove i figli stanno peggio dei genitori”. E’ quello che ha dichiarato il segretario CEI Nunzio Galantino. In soli dieci anni(2007-2017) l’incidenza della povertà tra i 18-34 anni è passata dall’1,9% al 10,4% mentre dal 2010 al 2015 i giovani poveri sono passati da 700 mila a 1 milione tondo. I poveri aumentano anche in termini assoluti: +165,2% rispetto a dieci anni fa per un totale di 4 milioni 742 mila persone in stato di bisogno. In termini territoriali appare costante negli anni la situazione di maggior sfavore delle regioni del Sud e delle Isole, nelle quali si registrano i più alti livelli di povertà sia per le famiglie che per gli individui(rispettivamente 8,5% e 9,8%). Il Mezzogiorno, nel quale risiede il 34% della popolazione, conta oggi il 43% di tutti i poveri d’Italia.

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