Sacchetti biodegradabili si pagano solo in Italia

Una legge introduce nei supermercati l'obbligo dei sacchetti biodegradabili per frutta e verdura. Solo in Italia sono i consumatori a pagare i sacchetti sotto i 15 micron.

Sacchetti biodegradabili a pagamentoLa legge che impone dal 1° gennaio 2018 l’uso di sacchetti biodegradabili per frutta e verdura nei supermercati non piace ai consumatori. Il costo di ogni sacchetto oscilla trai  2 e i 5 centesimi, una cifra irrisoria sul prezzo totale della spesa. E’ la somma a fare il totale. Il costo annuale dei sacchetti per una famiglia dovrebbe oscillare tra i 4,17 e i 12,51 euro, questo almeno è quello che sostiene l’Osservatorio di Assobioplastiche. La tassa è stata inserita nel DL Mezzogiorno, con l’articolo 9-bis della legge di conversione n. 123 del 3 agosto 2017(il DL Mezzogiorno).

La legge stabilisce che “le borse di plastica non possono essere distribuite a titolo gratuito e a tal fine il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti trasportati per il loro tramite”. L’obiettivo della norma è adeguarsi ad una direttiva dell’Unione Europea del 29 aprile 2015. Peccato che Bruxelles aveva chiesto agli Stati membri “solo” di scoraggiare l’uso delle buste monouso ma non rendeva obbligatorio tassarle, suggerendo anzi di favorirne la sostituzione con materiali riciclabili. Il risultato? L’Italia è l’unico paese in Europa che ha deciso di far pagare ai consumatori i sacchetti sotto i 15 micron. Chiariamo subito che il problema non è il costo del sacchetto biodegradabile, ma il fatto che non potrà essere riutilizzato per motivi Sacchetti multiuso per frutta e verdura utilizzati in Svizzeraigienici. Cosa significa? Che una volta arrivati a casa, il sacchetto biodegradabile sarà “utile” solo come busta per raccogliere i rifiuti organici.

Una domanda sorge spontanea: perché non sono state introdotte le buste di carta per frutta e verdura o i sacchetti multiuso come quelli della foto? La risposta è ovvia. La salvaguardia dell’ambiente è solo una scusa, la cosa che interessa è il business degli “amici degli amici”. La Novamont, guidata da Catia Bastioli, ha brevettato la bioplastica biodegradabile e compostabile Mater-bi e avrà un importante vantaggio competitivo sul mercato. La Bastioli è una manager che ha incrociato più volte la strada del Partito Democratico e di Matteo Renzi. Nel 2011 ha partecipato come oratore alla seconda edizione della Leopolda. Qualcuno potrebbe pensare che il sacchetto biodegradabile non abbia impatto ambientale e quindi può essere buttato ovunque. E’ un’idea sbagliata. Il sacchetto biodegradabile sparisce in tempi brevi solamente nelle condizioni appropriate, come quelle degli impianti di compostaggio. La tassa sui sacchetti biodegradabile per frutta e verdura potrebbe indurre un aumento nell’uso degli imballaggi. Molti consumatori, infatti, abbandoneranno il prodotto sfuso e acquisteranno frutta e verdura già confezionata. Il risultato? Più imballaggi in circolazione.

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