La Fiat consiglia di restare a casa ai tre reintegrati di Melfi
La Fiat sta facendo di tutto per farsi odiare. Ieri(23 febbraio), la Corte d’Appello di Potenza ha ordinato alla Fiat di reintegrare nello stabilimento di Melfi(Potenza) i tre operai licenziati nell’estate del 2010. Un film di Totò si intitola “La Legge è Legge”, ma per la Fiat la legge è solo un optional.
Lina Grosso, uno degli avvocati della Fiom, ha reso noto che la Fiat ha inviato un telegramma ai tre reintegrati. Nella missiva c’è scritto che l’azienda “non intende avvalersi delle prestazioni lavorative dei tre dipendenti”. Il legale Grosso ha dichiarato “Sarà fatto di tutto per riportare al lavoro i tre operai, anche agendo in sede penale, perché la Fiat come al solito non rispetta le sentenze”. Da quanto si apprende, i 3 operai percepiranno regolarmente gli stipendi.
Non capisco questa “ossessione” per il posto di lavoro. Ormai è chiaro. La Fiat ha preso di mira questi operai come fanno i boss con chi “sgarra”. A questo punto una domanda sorge spontanea. Perché i tre lavoratori non chiedono una buonuscita? 500 mila euro a testa e la Fiat risolve la questione. Svuotate un po’ le casse del Lingotto.
E poi si sono pure permessi di denunciare Formigli :S Una volta eravamo orgogliosi di questa azienda, ora da italiano, me ne vergogno
RispondiEliminaQuest'azienda non ha nulla di italiano ormai. I vertici hanno degli atteggiamenti da boss. Se fosse stato per me avrei cacciato a pedate il signor Marchionne. Il ritorno dello "schiavismo" lavorativo lo dobbiamo a lui.
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