La falsa storia dei dolci tolti ai bimbi poveri di Pomezia

Il sindaco "grillino" di Pomezia ha introdotto un menu differenziato nelle scuole materne. Il motivo non è quello che vi dicono i giornalisti filo PD.

Bambina mangia un dolceDa un paio di giorni circola sul web la notizia di un “pericoloso” sindaco del M5S che ha tolto il dolce ai bambini poveri nelle scuole materne a Pomezia. E’ vero? In parte sì, ma non è come la descrivono i giornalisti filo PD. La delibera del 23 aprile 2014 prevede un pasto da 4,4 euro con dolce e uno da 4 euro senza dolce.

Il menu differenziato è stato voluto dagli stessi genitori perché alcuni di loro non vogliono che i propri bimbi mangino cibo spazzatura come i dolci preconfezionati. Non hanno tutti i torti. In Italia, il 22,2% di bambini è in sovrappeso, mentre il 10,6% è in condizioni di obesità. Non lo dico io, ma il Rapporto “OKkio alla Salute”. Il problema obesità è stato menzionato più volte anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità(OMS). Ma torniamo al “caso” di Pomezia. C’è un tizio su Facebook che scrive ovunque questa frase: “Chi lo spiega al bambino di pochi anni che vede il suo compagno di banco mangiare il dolce che a lui non spetta perché è povero?”. Roba da libro cuore. Il sottoscritto ha frequentato sia una scuola privata che una pubblica; non ho mai ricevuto un dolce a pranzo perché non era previsto. Mi spiegate perché i bambini di oggi devono averlo? Ma poi perché il dolce dovrebbero averlo tutti e le cartelle e gli abiti firmati no? Basta con questo perbenismo ipocrita. Il dolce va abolito dal pranzo scolastico per non far diventare i bambini come Mario Adinolfi.

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