Caritas: Raddoppiato numero poveri in Italia

I poveri sono raddoppiati in cinque anni. E' questo l'allarme lanciato dalla Caritas nel rapporto "Il bilancio della crisi".

Rapporto CaritasIn Italia il numero dei poveri è raddoppiato. Lo rileva la Caritas nel rapporto “Il bilancio della crisi”. Nel 2007, ultimo anno di crescita del PIL, i poveri erano 2,4 milioni(4,1% della popolazione), ma nel 2012 erano saliti a quota 4,8 milioni, l’8% del totale. Oltre che in termini di singoli individui, la povertà viene calcolata anche con riferimento alle famiglie coinvolte.

Adottando questa unità di misura, l’aumento va dal 4,1% del 2007, pari a 0,97 milioni di nuclei, al 6,8% del 2012, pari ad 1,7 milioni di famiglie. Rilevato in questo modo, dunque, l’incremento percentuale risulta minore poiché si è concentrato maggiormente tra i nuclei con più persone. Nel 2007 la scelta di fare figli non incrementava la probabilità di cadere in povertà, mentre poteva esser l’arrivo del terzogenito a causarla.  Il periodo appena trascorso ha acuito la fragilità delle famiglie con tre o più figli minori, che oggi rappresentano uno dei segmenti della società italiana a maggiore incidenza di povertà assoluta(17,1%). La crisi, però, lascia in eredità anche lo “sfondamento” della povertà tra le famiglie con 1 o 2 figli. L’aumento della povertà è stata, infatti, particolarmente rilevante tra queste ultime, passando dal 3,8% al 10,0%.

Prima della crisi il fenomeno della povertà era già diffuso nel meridione mentre la presenza nell’area centro-settentrionale era residuale. Giunti al 2012, invece, le percentuali del Nord(da 3.3 a 6,4%) e del Centro(da 2,8 a 5,7%) sono sostanzialmente raddoppiate, ad indicare una presenza oggi diffusa, non più di nicchia, pure in questi territori. Se la crisi ha fatto emergere la povertà come questione settentrionale, le criticità del Sud non accennano certo a placarsi, come indica l’incremento dal 6% all’11,3% degli individui coinvolti. La Caritas scrive: “Una risposta alla povertà può arrivare dal reddito d’inclusione sociale, che dovrebbe essere destinato a tutte le famiglie in povertà assoluta, di qualsiasi nazionalità, che possiedono un valido titolo di legittimazione alla presenza in Italia e vi risiedono da almeno 12 mesi”.

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