Pantani fu ucciso. La Procura riapre il caso

La Procura, su esposto della famiglia, riapre il caso dopo 10 anni. Si indaga per omicidio nella morte di Marco Pantani.

Marco Pantani“Il 14 febbraio 2004 Marco Pantani non si suicidò”. Il ciclista non era solo nella camera del residence “Le Rose”. Dieci anni dopo, la Procura della Repubblica di Rimini ha riaperto il caso. La notizia è stata confermata da Tonina Belletti, mamma del Pirata. L’ipotesi di reato è omicidio con alterazione di cadavere e dei luoghi.

Pantani sarebbe stato picchiato e costretto a bere la cocaina”. Questa la nuova ipotesi fondata sulla perizia del professore Francesco Maria Avato, voluta dalla famiglia, secondo cui la quantità di droga trovata nel corpo di Pantani poteva essere assunta solo diluita in acqua. La mamma di Pantani ha dichiarato: “Marco non era solo nel residence; con lui potevano esserci più persone. Ha chiamato i carabinieri, parlando di persone che gli davano fastidio, e dopo un’ora è stato trovato morto”. La bottiglia trovata nella camera di Pantani non è mai stata analizzata, e non furono nemmeno prese tutte le impronte digitali.

Il professore Avato sostiene che “le ferite sul corpo di Pantani non sono autoprocurate, ma opera di terzi”. “Abbiamo appena ricevuto queste carte presentate dai familiari, dobbiamo approfondire". Così il procuratore di Rimini, Paolo Giovagnoli, sugli ultimi sviluppi del caso Pantani, su cui non ha voluto rilasciare “nessun commento”. Giovagnoli ha spiegato: “I familiari di Pantani e i loro legali hanno fatto indagini e depositato memorie. Ora, anche alla luce del risultato del processo che ci fu a suo tempo, bisogna vedere il risultato delle loro indagini in confronto all’esito del processo sulla morte del ciclista”.

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