Coop: Spesa alimentare in calo di 20 miliardi di euro

La spesa degli italiani per il cibo tra il 2006 e il 2014 è arretrata di ben 12 punti percentuali. Lo rivela il rapporto "Consumi e distribuzione" di Coop.

Spesa alimentare in calo di 20 miliardi di euroLa spesa degli italiani per il cibo tra il 2006 e il 2014 è arretrata di ben 12 punti percentuali. E’ quello che emerge dal rapporto “Consumi e distribuzione” di Coop. Nell’alimentare i consumi in termini reali risulterebbero nel 2016 ancora inferiori di quasi 20 miliardi di euro rispetto ai livelli di 10 anni prima, mentre sull’abbigliamento peserebbero 8 miliardi di minori consumi.

Nel 2015 si rafforzeranno gli stili alimentari emergenti: le diete bio, veg, gluten free e per le intolleranze alimentari faranno comunque segnare incrementi a due cifre. Oggi 7 italiani su 10 non digeriscono il lattosio, mentre un italiano su cento soffre di celiachia. Gli italiani che non mangiano carne e pesce sono il 6,5% della popolazione(dati Eurispes), mentre coloro che escludono totalmente dalla propria dieta l’uso di prodotti animali e dei loro derivati sono lo 0,6%. Una domanda sorge spontanea: perché sono crollati i consumi? Non è colpa solo dell’aumento della disoccupazione. I lavoratori italiani soffrono per il basso potere d’acquisto delle loro retribuzioni. Rispetto ad altri Paesi questo dipende dal fatto che il livello del reddito complessivo(cioè il costo del lavoro pagato dall’impresa) è più basso. A questo si deve poi aggiungere anche che siamo uno dei Paesi caratterizzati dal maggiore “cuneo fiscale”. Negli anni della crisi l’economia italiana ha subìto una contrazione del PIL cumulata dell’8,7%, che si articola secondo una flessione pari al 7,1% % nelle Regioni del Centro-Nord e del 13,5% nel Mezzogiorno. Conseguentemente, anche le perdite occupazionali sono state fortemente squilibrate. Dove saremmo se la crisi non ci fosse stata? La riposta viene fornita dalla Coop: “Mancano all’appello circa 15 punti di PIL, ovvero ben 230 miliardi di euro”.

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