Ricchezza famiglie -12%. Gli italiani mammoni d’Europa

Per la metà delle famiglie possono bastare anche solo 1.500 euro per arrivare a fine mese. La ricchezza si è ridotta dal 12% in sei anni. Due giovani adulti su tre, tra 18 e 35 anni, vivono a casa con i genitori.

Cala la ricchezza delle famiglie italianeCrolla la ricchezza delle famiglie italiane. In 6 anni, dal 2007 al 2013, si è ridotta del 12%, mentre negli ultimi 10 anni il calo è del 5,8%. I dati diffusi dalla Banca d’Italia mostrano una crescita costante dai 377.302 euro del 2003 ai 412.469 euro del 2006. Dal 2007 c’è stata un’inversione di tendenza che è proseguita fino al 2013 arrivando a 355.876 euro. Questo ultimo dato significa che gli italiani sono meno ricchi rispetto al 2003. I valori sono calcolati utilizzando il deflatore dei consumi della contabilità nazionale.

Il 13 gennaio 2015 Matteo Renzi ha dichiarato che “gli italiani si erano arricchiti con la crisi economica”. La “perla” è uscita fuori durante il discorso di chiusura del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea. Ma torniamo alla situazione dell’Italia. Nel nostro Paese due giovani adulti su tre, tra 18 e 35 anni, vivono a casa con i genitori, una percentuale doppia rispetto a Francia e Regno Unito e di 17 punti superiore alla media UE. Questi gli ultimi dati Eurostat riferiti al 2013, secondo i quali i giovani che vivono in famiglia nel nostro Paese sono ormai il 65,8%. Si tratta di oltre 7 milioni di persone. Ma non finisce qui.

Stretta per le famiglie a causa della crisi: per la metà possono bastare anche solo 1.500 euro per arrivare a fine mese. E’ questa la soglia minima di reddito indicata come necessaria per vivere senza grandi problemi che emerge dall’indagine dell’Istat sulle condizioni di vita riferite al 2013. I nuclei che dicono di vivere con 1.500 euro senza difficoltà sono in aumento rispetto a prima della crisi: nel 2008 si fermavano al 46,6%. La recessione ha fatto scendere l’asticella del fabbisogno familiare. In crescita invece i debiti delle famiglie. Considerando il decennio 2003-2013, si registra un aumento del 33,2%, passando da 665 a 886 miliardi di euro.

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