Italia chiude 2014 con deficit al 3%. Come è nato il numero del 3%?

L'Italia ha chiuso il 2014 con il deficit al 3%. Come è nata la regola europea del 3% nel rapporto Deficit/PIL? "Presa Diretta" ha intervistato Guy Abeille, l'ideatore di quel numero. Guarda il video.

Guy Abeille, l'inventore del deficit al 3%L’Italia ha chiuso il 2014 con un indebitamento netto pari al 3% del PIL, in aumento rispetto al 2,9% del 2013(rivisto dal 2,8%) e in linea con le stime del governo. Il debito pubblico è salito al 132,1% del PIL, in aumento del 4,2% rispetto al 2013. E’ il livello massimo dal 1995. L’Italia quindi rispetta il vincolo del deficit al 3% ma non quello del rapporto debito/PIL al 60%.

Il tetto del 3% nel rapporto Deficit/PIL, un numero che da anni e anni condiziona le nostre vite e le scelte dei nostri governi. Una domanda sorge spontanea: come è nato il numero del 3%? Lisa Iotti di “Presa Diretta” ha incontrato Guy Abeille, il funzionario del Ministero delle Finanze francese, che nel 1981 lo ha inventato. Il numero esce fuori da nessuna valutazione tecnica o studio di particolare entità. Il vincolo del 3% è stato deciso in meno di un’ora senza basi teoriche o studio di particolare entità. La regola rispondeva solamente alle esigenze del governo francese degli anni ‘80 che voleva contenere il deficit causato dalle promesse elettorali ed evitare ulteriori spese pubbliche all’impazzata. Abeille ha dichiarato: “Tutte le soluzioni ci sembravano complicate. Ci è venuto in mente il deficit e abbiamo detto: ‘mettiamolo in rapporto con il PIL’. Allora abbiamo visto quale era il nostro deficit e il PIL di quell’anno, abbiamo fatto una semplice operazione ed è venuto fuori il 3%”. A dicembre del 1991 quella regola è entrata a pieno titolo nei parametri di Maastricht senza sollevare nessuna obiezione da parte dei governi.

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