Italicum è legge

Il nuovo sistema elettorale in vigore solo dal luglio 2016. Vale solo alla Camera, in attesa di riformare il Senato. Ecco come dovrebbe funzionare l'Italicum.

Maria Elena BoschiL’Italicum è legge. La Camera approva la riforma elettorale con scrutinio segreto nel voto finale con 334 sì, 61 no. Matteo Renzi realizza la riforma attaccata dalle opposizioni e criticata anche da una parte delle minoranze del Partito Democratico. Riserve emergono anche da settori della maggioranza di governo.

L’Italicum entrerà in vigore solo l’1 luglio 2016. Vale solo alla Camera, in attesa di riformare il Senato. Dopo il proporzionale puro della prima repubblica, il Mattarellum delle elezioni 1994, 1996 e 2001, dopo il Porcellum del 2006, 2008 e 2013, vede la luce il nuovo sistema elettorale italiano. L’Italicum è un messianismo proporzionale con premio di maggioranza a chi ha almeno il 40% dei voti. Il premio assegnerà alla lista più votata 340 seggi su 617. Se nessun partito o coalizione arrivasse al 40% scatterebbe un secondo turno elettorale a cui accederebbero le due liste più votate. Il vincente del ballottaggio otterrà un premio di maggioranza tale da arrivare al 53% dei seggi(327 deputati).

Il territorio nazionale viene suddiviso in venti circoscrizioni, corrispondenti alle regioni, che vengono a loro volta ripartite in 100 collegi plurinominali. Ogni collegio si vedrà attribuito un numero di seggi che va da tre a nove. Parteciperanno alla ripartizione dei seggi tutte le liste che riusciranno a superare alle elezioni la soglia di sbarramento del 3% su base nazionale. Nel caso in cui un partito che facesse parte della coalizione che ottiene il premio di maggioranza non superasse la soglia di sbarramento, i suoi voti concorrerebbero al raggiungimento del premio ma sarebbe comunque escluso dal riparto dei seggi, che sarebbero redistribuiti agli altri partiti della coalizione. L’Italicum prevede che solo i capilista siano bloccati(e sono i primi ad essere eletti), mentre dal secondo eletto in poi intervengono le preferenze(ogni elettore ne potrà esprimere due).

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