La fuffa dei renziani sul calo della disoccupazione

A ottobre 2015 disoccupazione all’11,5%, ai minimi da tre anni. Taddei: "Tutto merito del Jobs Act". C'è veramente da esultare?

Matteo RenziA ottobre 2015 il tasso di disoccupazione si attesta all’11,5%, toccando i minimi da quasi tre anni. Matteo Renzi e i suoi “seguaci” faranno propaganda per almeno un paio di giorni. Il primo a sparare “fuffate” è stato Filippo Taddei. Il responsabile Economia del Partito Democratico ha dichiarato: “I numeri forniti oggi dall’Istat sono un tipico segnale di ripresa, dimostrazione come il Jobs Act funziona”.

Ma veramente c’è da esultare? No, basta leggere attentamente i dati Istat. Il calo della disoccupazione sarebbe positivo se i senza lavoro si trasformassero tutti in occupati. Non è così. A ottobre 2015 gli occupati sono calati di 39 mila unità rispetto al mese precedente. Una domanda sorge spontanea: dove sono finiti? La maggior parte sono Filippo Taddeidiventati “inattivi”, ovvero persone che non lavorano e neppure cercano un impiego. Questa “categoria” è aumentata di 32 mila unità rispetto a settembre 2015. A fronte di 22,4 milioni di occupati, ci sono 2,9 milioni di disoccupati e 14,1 milioni di inattivi. Sono 17 milioni di persone non occupate se sommiamo le ultime due categorie. Merita di essere segnalato anche il dato relativo agli occupati over 50: negli ultimi tre anni si è registrata una crescita pressoché costante degli occupati(+13,9%), pari a circa +900 mila tra gennaio 2013 e ottobre 2015. Pesa l’invecchiamento della popolazione ma ancora più gli interventi che hanno allungato l’età per andare in pensione.

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