L’Italia torna a crescere dopo tre anni

Una crescita che arriva dopo tre anni consecutivi di flessioni. Nel 2015 il debito italiano è 132,6% del PIL, il massimo dal 1995.

Matteo RenziNel 2015 il PIL dell’Italia aumenta dello 0,8% tornando a crescere dopo 3 anni di cali. Lo rileva l’Istat rivedendo la stima precedente(PIL in volume +0,7%). Nel 2014 si era registrato un calo dello 0,3%. Il PIL in volume resta ancora al di sotto del livello registrato nel 2000.

Andamento del PIL in volume dell'Italia

I dati disponibili per i principali paesi sviluppati indicano un aumento del PIL in volume negli Stati Uniti(2,4%), nel Regno Unito(2,2%), in Germania(1,7%) e in Francia(1,2%). Il PIL ai prezzi di mercato dell’Italia è stato pari a 1.636.372 milioni di euro correnti, con un aumento dell’1,5% rispetto al 2014. La domanda interna ha contribuito positivamente alla crescita del PIL per 0,5 punti percentuali(1,0 al lordo della variazione delle scorte) mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto negativo per 0,3 punti. Nel 2015 la spesa per consumi finali delle famiglie residenti è cresciuta in volume dello 0,9%(0,6% nel 2014). Bene anche gli investimenti che tornano a crescere dopo 8 anni. Nel 2015 si registra un aumento dello 0,8%. L’ultima variazione positiva risale al 2007.

Il rapporto deficit/Pil scende al 2,6%, dopo il 3% del 2014. E’ il valore più basso dal 2007. In valore assoluto l’indebitamento è di -43.101 milioni di euro, in diminuzione di oltre 5,5 miliardi rispetto a quello dell’anno precedente. Il debito è al 132,6% del PIL, il valore massimo dal 1995. Il dato è tuttavia sotto le previsioni del governo contenute nel Def(132,8%). Il saldo primario(indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari a 25.326 milioni di euro, con un’incidenza sul PIL dell’1,5%(nel 2014 era stata pari all’1,6%). La pressione fiscale complessiva(ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al PIL) è risultata pari al 43,3%, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto al 2014.

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