Cgia: Morti bianche in aumento

È iniziato nel peggiore dei modi il 2017 sul fronte delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro. Lo rivela un rapporto della Cgia di Mestre.

Morti bianche in aumentoNel primo bimestre del 2017 risultano in aumento gli incidenti mortali nei luoghi di lavoro. Lo comunica la Cgia di Mestre. Tra gennaio e febbraio 2017 sono decedute 127 persone, 32 in più rispetto allo stesso periodo del 2016. L’aumento è del 33,7%.

Va tuttavia segnalato che quasi la metà dei 32 decessi in più registrati quest’anno sono ascrivibili ai 2 casi eccezionali avvenuti nello scorso mese di gennaio: il crollo dell’albergo di Rigopiano(PE) e lo schianto dell’elicottero del 118 avvenuto nei pressi di Campo Felice(AQ). Sempre nei primi 2 mesi di quest’anno sono stati denunciati 98.275 infortuni, 1.834 in più (+1,9%) rispetto allo stesso periodo del 2016. A livello regionale, tra il 2015 e il 2016 gli infortuni denunciati in termini percentuali sono aumentati soprattutto in Puglia(+4,8%), in Sicilia(+4,6%), in Friuli Venezia Giulia(+3,9%) e in Basilicata (+3,6%). Per quanto riguarda le morti bianche è preoccupante la situazione registrata l’anno scorso in Emilia Romagna: oltre a essere la regione con il più alto numero di morti nei luoghi di lavoro di tutto il Paese(128), nel 2016 ha segnato anche l’incremento più elevato rispetto l’anno precedente sia in termini assoluti(+32) sia in termini percentuali(+33,3%), a fronte di un dato medio nazionale sceso di 154 unità(pari a - 13,1%).

Quali siano i settori maggiormente esposti al rischio infortuni?

Dai primi risultati calcolati sull’anno 2015, si evince come il comparto più critico sia rappresentato dal settore acque/reti fognarie/rifiuti seguito da trasporti, agricoltura, estrattivo, costruzioni e manifatturiero. Tra i meno esposti risultano invece i settori delle attività professionali/scientifiche/tecniche, di quelle finanziarie/assicurative, dell’informazione/comunicazione e del commercio. Il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo, ha dichiarato: “Un paese civile e moderno non può accettare oltre 1.000 morti e quasi 700 mila infortuni l’anno. Queste tragedie vanno combattute con maggiore determinazione, puntando sulla prevenzione e il contrasto a chi costringe moltissime attività, penso al caso dei subappalti, a operare in condizioni di poca sicurezza”.

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