Freedom House critica il DDL Intercettazioni

Mappa 2010 di Freedom House Un paio di settimane fa l’istituto di ricerca “Freedom House” ha pubblicato il rapporto 2010 sul grado di libertà dei cittadini e della stampa nelle nazioni del mondo.

L’Italia si conferma paese “parzialmente libero” piazzandosi al 72esimo posto(su 196 paesi) dopo Suriname, Trindad de Tobago, Israele, Grecia e Cile. L’Italia è in questo stato da due anni, cioè da quando al governo è ritornato il “piccino” di Arcore, ovvero Silvio Berlusconi.

Nell’Europa occidentale solo la Turchia è nella categoria “Partly Free” come l’Italia. Al primo posto assoluto ci sono Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia. La Germania occupa la 15esima posizione, mentre Francia e Spagna sono, rispettivamente, al 21esimo e 22esimo posto.

Nei prossimi anni la situazione per l’Italia potrebbe peggiorare secondo “Freedom House”. Il motivo va ricercato nel tanto discusso DDL Intercettazioni. Karin Karleker, ricercatrice e direttrice dell’istituto di ricerca, ha dichiarato “La normativa avrà come conseguenza quella di punire i giornalisti che scrivono di informazioni che sono di pubblico dominio o di notizie di pubblico interesse”.

“Freedom House” sostiene anche che l’Italia è già in una situazione anomala, con la concentrazione delle emittenti televisive possedute(Mediaset) e fortemente influenzate(Rai) dal premier Berlusconi. Nell’edizione 2010 del rapporto si legge “L'Italia soffre di una concentrazione inusualmente alta della proprietà dei media, rispetto agli standard europei. Un livello così alto di concentrazione soprattutto nel settore televisivo è fonte di preoccupazione, perché è proprio attraverso la televisione che gli italiani ricevono la maggior parte delle notizie e delle informazioni in genere”.

Con il DDL Intercettazioni il governo vuole controllare anche quella stampa non ancora in mano al premier e tappare la bocca alla libera informazione presente sul web.

Allegato: Rapporto 2010 Freedom House.

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