La bomba sociale delle periferie
La periferia è l’insieme delle zone di una città al di fuori del suo centro storico. Questo è quello che c’è scritto su Wikipedia. La verità è che le periferie delle grandi città italiane sono diventate una sorte di discarica dove “buttare” di tutto. Il problema è venuto alla ribalta nazionale con la rivolta dei cittadini di Tor Sapienza. Come al solito i politici italiani non hanno capito un tubo o fanno finta di non vedere.
Il razzismo c’entra poco o nulla. L’integrazione rimarrà utopia se sbatti Rom e immigrati solo in periferia. Il motivo? In molti casi, i quartieri periferici sono senza servizi e abbandonati dallo Stato. Quest’ultima cosa fa emergere la piccola criminalità e quella organizzata. Le conseguenze sono note: prima o poi anche Rom e immigrati “imitano” gli italiani e diventano dei fuorilegge. Per certi versi Tor Sapienza è come Scampia. Anche nel quartiere periferico a nord di Napoli ci sono più o meno gli stessi problemi. La gente si è stancata del continuo immobilismo delle istituzioni sul problema dei roghi tossici(foto) nel campo Rom abusivo, oggetto tra l’altro di numerose segnalazioni. I politicanti sperano in una guerra tra poveri anche a Scampia?
Manifestazione stamane di molti quartieri situati intorno a Roma e non solo di Tor Sapienza, al centro delle cronache di questi giorni per la rivolta da una parte, contro il Centro di accoglienza degli immigrati e dall’altra contro la delinquenza che ha preso piede nella zona. “La marcia di ribellione” partita da piazza dell’Esquilino è arrivata fino a Piazza Venezia. Alla protesta hanno partecipato fra gli altri, i quartieri Esquilino, Ponte di Nona, Tor Pignattara, Tor Bella Monica ma anche zone del centro della Capitale e dell’estrema periferia come Ciampino e Morena. Le periferie sono diventate una bomba sociale. Volete l’integrazione? Iniziate ad allestire campi Rom e centri di accoglienza nei quartieri ricchi delle grandi città. Forse così sparirebbero i perbenisti ipocriti.
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