Petrolio sotto i 40 dollari, ma la benzina costa 30% in più

Le denuncia della Cgia di Mestre che rivela come il prezzo del petrolio sia inferiore a quello di sette anni fa. Perché i carburanti in Italia non calano?

Una donna fa rifornimentoIl prezzo del petrolio continua a calare. Sono ormai 19 giorni che la quotazione è sotto i 40 dollari al barile. Ieri il Brent è crollato fino a 36,04 dollari al barile, un livello che non era mai stato raggiunto da luglio 2004. Il greggio in 18 mesi ha perso due terzi del valore. E i carburanti?

Quotazione petrolio

Sebbene il prezzo del petrolio sia più basso del valore registrato nel dicembre del 2008(41 dollari al barile), al distributore, invece, il pieno di benzina costa agli automobilisti italiani il 30% in più. E’ quanto rileva la Cgia di Mestre. 7 anni fa un litro di benzina costava mediamente 1,115 euro al litro, in questi giorni il prezzo alla pompa tocca 1,46 euro al litro(+0,337 euro). L’incremento è dovuto all’aumento dell’IVA e delle accise, passate da 75 a 0,99 centesimi. In termini percentuali l’aumento della tassazione è stato di 24 centesimi, pari al 32%. Tuttavia l’incremento ha interessato anche il prezzo industriale. Se verso la fine del 2008 quest’ultima voce era pari a 0,365 euro al litro, in questi giorni il prezzo è salito a 0,468 euro.

Dai confronti con gli altri paesi europei emerge puntualmente come sui carburanti paghiamo troppe tasse. Se su un litro di benzina acquistato in Italia il nostro prezzo industriale è pari a 0,468 euro, solo il 3% in più rispetto alla media dei paesi dell’Area euro, l’IVA e le accise, invece, ci costano ben 14,2 punti percentuali sopra la media. Paolo Zabeo, coordinatore della Cgia, ha dichiarato: “Tra i paesi che utilizzano la moneta unica solo i Paesi Bassi, con il 70,3%, hanno un’incidenza percentuale della tassazione sul prezzo alla pompa superiore alla nostra che ha raggiunto il 68,2%. Rispetto ai paesi che confinano con noi, invece, paghiamo la benzina il 14,4% più dei francesi, il 18,9% più degli sloveni e addirittura il 30,7% più degli austriaci”.

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