La confusione della politica

image Negli ultimi giorni la politica italiana sta dimostrando tutta la sua arretratezza culturale in merito alla questione sicurezza su internet(o pseudo tale).

Dopo l’aggressione al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, sembrava quasi che la miniatura del Duomo di Milano fosse stata lanciata dal social network Facebook. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha subito parlato di un decreto legge per regolamentare la rete. Ieri(21 dicembre), il senatore del PDL Raffaele Lauro ha presentato un disegno di legge che condanna fino a 12 anni chi istiga a commettere delitti contro la vita e l’incolumità delle persone o ne fa apologia. La pena aumenta se il fatto è stato commesso avvalendosi di internet.

Oggi, invece Maroni ha scoperto che la materia è molto delicata perché va a incidere sulla libertà di espressione dei cittadini. Per questo motivo il ministro dell’Interno ha dichiarato che non si faranno nuove leggi contro chi istiga alla violenza o commette reati gravi su internet. Il dietrofront è dovuto anche all’accordo trovato con i fornitori di servizi durante un incontro al Viminale. D’ora in poi saranno loro(i fornitori di servizi) a dotarsi di un codice di autoregolamentazione per arginare minacce e insulti sul web.

Questo dimostra ancora una volta, l’ignoranza(in materia) dei nostri politici sulla questione internet. Da diversi anni su tutte le community c’è un pulsante che permette di segnalare abusi al gestore. Anche sul tanto nominato Facebook c’è la possibilità di segnalare la pagina per contenuto inappropriato o cose simili…

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