Perché i media raccontano le mezze verità?

L'arresto di Tegano Ieri(27 aprile), la squadra mobile di Reggio Calabria ha arrestato uno dei boss più blasonati della 'ndrangheta. Per capire la grandezza dell’operazione, basti pensare che il 70enne Giovanni Tegano era inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi del ministero dell'Interno. Questa notizia però è passata quasi in secondo piano su tutti i media.

Molti giornalisti hanno preferito focalizzare l’attenzione sugli applausi che il boss ha ricevuto all’uscita della Questura. Non l’avessero mai fatto. Quella “faccia da schiaffi” di Alessio Vinci ha dedicato quasi l’intera puntata di “Matrix” a questa cosa incresciosa. All’inizio della trasmissione subito è partito un servizio su altri episodi analoghi verificatosi nelle altre città.

La gente che ha visto il servizio può pensare che le persone del Sud siano dalla parte della criminalità organizzata. Non è così. Innanzitutto pochi media hanno detto la verità sull’episodio. La gran parte delle persone che hanno applaudito il boss sono parenti e amici. Avete mai visto una persona inveire contro un amico o un parente che sta per essere arrestato?

Mettiamo che per ipotesi(ma molto molto remota) arrestino Silvio Berlusconi. Secondo voi davanti alla Questura non si presenterebbero “Marinuccia” e “Pier Silviuccio” ad inneggiare il proprio paparino? La riflessione più bella però l’ha fatto ieri Vauro, il vignettista di “AnnoZero”, nel programma “TG3 Linea Notte”. Ascoltatela…

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