Istat: Italia sempre più vecchia. Calano gli occupati
Oggi(23 dicembre) l’Istat ha presentato il rapporto “Annuario statistico italiano 2014”. Esce fuori un quadro desolante per la nostra nazione. L’Italia è un Paese sempre più vecchio, che consuma poco(in prodotti ed energia), che spende poco in istruzione e con un numero sempre più ridotto di laureati e di lavoratori.
Nel 2013, gli occupati diminuiscono di 478 mila unità, portando il tasso di occupazione per la popolazione di 15-64 anni al 55,6%, molto al di sotto del dato UE(64,1%). Il tasso di occupazione fra i 55 e 64enni cresce in seguito all’innalzamento dell’età pensionabile e si riduce tra i più giovani(15-34 anni). Si amplificano i divari territoriali, con il tasso di occupazione del Nord(64,2%) oltre venti punti più elevato di quello del Mezzogiorno(42%). Il tasso di disoccupazione sale al 12,2%(+1,5 punti) e il tasso di inattività della popolazione tra 15 e 64 anni è pari al 36,5%(ben superiore alla media UE 28 dove è pari al 28%). La zona grigia dell’inattività, composta delle persone che pur disponibili a lavorare non fanno ricerca attiva di lavoro, arriva quasi a 3,5 milioni persone.
La riduzione del tasso di occupazione è diffusa per tutti i livelli di istruzione, anche se la flessione osservata tra i laureati è più contenuta, con un valore del 75,7%(-0,8% in meno rispetto a un anno prima), a fronte di un tasso di occupazione del 62,6% dei diplomati(-1,6% rispetto al 2012) e del 45,6% di chi ha conseguito la licenza media(-1,7%). Al peggioramento del quadro occupazionale si accompagna per tutto il 2013 un sostenuto incremento del numero di persone in cerca di occupazione, con un aumento su base annua del 13,4%(369 mila unità in più). Il numero complessivo dei disoccupati sale a 3 milioni 113 mila unità, il livello più elevato dal 1977.
L’elevata sopravvivenza e calo della fecondità rendono il nostro Paese uno dei più vecchi al mondo. L’indice di vecchiaia dell’Italia è 151,4 anziani ogni 100 giovani. Siamo secondi solo alla Germania(160%). La ripartizione più anziana è il Centro, dove l’indice arriva a 166,4%o, mentre nel Mezzogiorno, pur continuando il processo di invecchiamento, la popolazione si presenta più giovane rispetto al resto d’Italia, con circa 127 e 139 anziani ogni 100 giovani rispettivamente nel Sud e nelle Isole. La speranza di vita è di 79,8 anni per gli uomini e 84,6 anni per le donne. Si contano 60.782.668 residenti alla fine del 2013, oltre un milione in più rispetto all’anno precedente(+1,8%), grazie alle iscrizioni anagrafiche dovuto a verifiche post censuarie e agli immigrati(+335.640 in un anno). Si conferma il calo delle nascite in Italia avviato ormai da tempo, salvo eccezioni congiunturali: si passa, dai 534.186 nati vivi del 2012, ai 514.308 del 2013.
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