Inail: Morti bianche +10,1% nel 2018

Nel 2018 sono stati denunciati 641.261 incidenti sul lavoro, di questi 1.133 hanno avuto esito mortale. La crescita è del 10,1% rispetto al 2017. A livello regionale spiccano i 27 casi in più della Campania.

Morti bianche +10,1% nel 2018In Italia si continua a morire sul luogo di lavoro. Sempre più persone escono per guadagnarsi da vivere e non tornano più a casa. Il numero delle morti bianche è aumentato del 10,1% nel 2018. E’ quanto emerge dai dati provvisori pubblicati dall’Inail. Tra il primo gennaio e il 31 dicembre, sono stati denunciati 641.261 incidenti(+0,9% sul 2017), di questi 1.133 hanno avuto esito mortale(104 in più del 2017). In crescita anche le patologie di origine professionale, 59.585(2,5% in più rispetto all’anno precedente).

In quasi tutti i mesi del 2018 il numero delle denunce di casi mortali è stato superiore rispetto agli stessi mesi del 2017: tra questi spicca, in particolare, agosto, con 132 decessi contro i 78 dell’agosto 2017(quasi il 70% in più), alcuni dei quali causati dai cosiddetti incidenti “plurimi”, espressione che indica gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori. Sono stati 42 gli incidenti plurimi verificatosi ad agosto 2018, quasi lo stesso numero di vittime(37) dell’intero 2017. Tra gli eventi dello scorso agosto con il bilancio più tragico si ricordano, in particolare, il crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 denunce di casi mortali sul lavoro, e i due incidenti stradali avvenuti in Puglia, a Lesina e Foggia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti.

Nel 2018 c’è stato un incremento rispetto all’anno precedente sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, che sono passati da 746 a 786(+5,4%), sia soprattutto di quelli occorsi in itinere, con un aumento pari al 22,6%(da 283 a 347). Dall’analisi territoriale emerge un aumento di 47 casi mortali nel Nord-Ovest(da 258 a 305), di 24 nel Nord-Est(da 249 a 273), di tre al Centro(da 211 a 214) e di 35 al Sud(da 223 a 258). Nelle Isole, invece, le denunce sono state cinque in meno(da 88 a 83). A livello regionale spiccano i 27 casi in più della Campania(da 60 a 87), i 24 in più della Lombardia(da 139 a 163) e del Veneto(da 91 a 115), i 22 in più della Calabria(da 19 a 41), i 15 in più del Piemonte(da 83 a 98) e i nove in più di Liguria e Toscana.  Cali significativi si registrano, invece, in Abruzzo(da 54 a 25) e nelle Marche(da 33 a 22).

Crescita morti bianche legato alla componente maschile

L’aumento rilevato nel confronto tra il 2017 e il 2018 è legato prevalentemente alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono stati 102 in più(da 927 a 1.029), mentre quella femminile ha registrato due decessi in più(da 102 a 104).  L’incremento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani(da 861 a 952), pari all’84% del totale, sia quelle dei lavoratori extracomunitari(da 119 a 130) e comunitari(da 49 a 51). Dall’analisi per classi di età emerge come una morte su due abbia coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 69 anni, con un incremento tra i due periodi di 85 casi(da 487 a 572). In aumento anche le denunce che hanno riguardato la fascia fino a 19 anni(da 13 a 21) e quella tra i 25 e i 39 anni(da 184 a 218 casi). Sono diminuite, invece, le morti bianche della fascia di età 20-24 anni(da 45 a 41) e di quella 40-49 anni(da 261 a 238).

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