Gli errori di Ancelotti

Carlo Ancelotti è stato accolto a Napoli come se fosse l’inventore del calcio. Dopo un buon girone d'andata, la squadra ha ottenuto meno risultati per colpa degli errori del suo mister. Siamo sicuri che Ancelotti sia l’allenatore giusto per il “progetto” Napoli?

Carlo AncelottiCarlo Ancelotti è stato accolto a Napoli come se fosse l’inventore del calcio. Tutti pensavano che con Carletto la società di Aurelio De Laurentiis avrebbe messo in bacheca qualche trofeo. Solo il sottoscritto e pochi altri avevano dubbi sull’utilità di Ancelotti per il “progetto” Napoli. Il motivo? Carletto è sempre stato un vincente quando ha allenato i top player, mentre ha mostrato qualche limite con rose “normali”. Pensare che il presidente De Laurentiis gli avrebbe comprato calciatori vincenti di esperienza è stato il primo grosso errore di Ancelotti.

Tutti sanno, infatti, che il Napoli ha una politica di giovani da valorizzare o di calciatori top da rilanciare(vedi Higuain nel 2013). E’ stato da folli pensare che il Napoli potesse ingaggiare Vidal o qualche altro top player. L’altro errore di Ancelotti è stato quello di puntare su Hamsik. Dopo la cessione di Jorginho, Carletto pensava di utilizzare lo slovacco come regista di centrocampo. Dopo la batosta di Genova ha cambiato idea puntando su altro sistema di gioco. Il 4-4-2 “sacchiano” è efficace quando hai in rosa calciatori adatti, peccato che il Napoli sia stato costruito per il 4-3-3 con tante mezze ali di centrocampo e esterni di attacco. In rosa mancavano laterali “puri” di centrocampo. E’ così Ancelotti ha dovuto schierare fuori ruolo diversi calciatori, tra cui Lorenzo Insigne.

Nonostante questo, la squadra ha ottenuto ottimi risultati nel 2018, chiudendo il girone d’andata a 44 punti(a soli 4 punti dal record della stagione precedente). Ottimo anche il girone di Champions League, chiuso al terzo posto solo per la differenza reti peggiore. Fino a quel momento la stagione di Ancelotti era da considerarsi ottima. All’inizio del 2019 Ancelotti ha fatto errori imperdonabili che, purtroppo, hanno pregiudicato il resto della stagione. Carletto non ha battuto ciglio quando la società ha ceduto Rog(in prestito) e Hamsik(a titolo definitivo) nel mercato invernale senza prendere nessuno. E’ stato da folle pensare di proseguire il resto della stagione con solo 3 centrocampi e mezzo in rosa, dato che può capitare un imprevisto come l’infortunio di Diawara. I pessimi risultati di quest’ultimo periodo sono la conseguenza del mancato mercato in ingresso a gennaio.

Il Napoli ha 9 punti in meno rispetto all’andata

Ora che la stagione è quasi al termine si può già dire che Ancelotti è stato solo un’illusione. Nel ritorno il Napoli ha 9 punti in meno rispetto alle 14 partite dell’andata. La squadra di Ancelotti ha collezionato 6 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte per un totale di 23 punti, a ben 11 lunghezze dalla Juventus. Il Napoli è al sesto posto nel girone di ritorno davanti all’Inter di un punto. Questo spiega il motivo per cui il secondo posto è ancora in cassaforte nonostante un 2019 non esaltante. La squadra di Ancelotti ha 14 punti in meno rispetto alla scorsa stagione. Il 23 maggio 2018, un tifoso del Napoli fece questa domanda a Peppe Iannicelli: “Come considererebbe una stagione con Ancelotti senza trofei e con meno punti di quest’anno?”.

Il simpatico giornalista di Canale 21 rispose così: “Catastrofica. A meno che non arrivi almeno in semifinale di Champions. Fatto salvo l’arrivo nelle prime 4”. Ora ha cambiato idea. Per Iannicelli il quarto di finale di Europa League ha salvato la stagione di Ancelotti. Nelle restanti 5 partite l’obiettivo minimo è salvare il secondo posto in classifica. Non dovrebbe essere difficile, visto i 6 punti di vantaggio sull’Inter. Resta il fatto che Ancelotti non è stato il valore aggiunto come ci hanno fatto credere tanti giornalisti la scorsa estate. Siamo sicuri che Ancelotti sia l’allenatore giusto per il “progetto” Napoli? Forse sarebbe stato meglio “utilizzare” i 6,5 milioni di euro per pagare l’ingaggio di un calciatore.

Il commento di Peppe Iannicelli

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