Un impianto di compostaggio a Ponticelli

Il Comune di Napoli consegna con due anni di ritardo il progetto definitivo per la costruzione dell’impianto di compostaggio di Ponticelli. Il sito dovrebbe essere pronto entro il 2022.

L'area individuata per la realizzazione dell'impianto di compostaggioIl Comune di Napoli consegna con due anni di ritardo il progetto definitivo per la costruzione dell’impianto di compostaggio in via de Roberto, nel quartiere di Ponticelli. Il progetto prevede la realizzazione di un impianto per la produzione di compost di qualità e di Biometano(40.000 t/anno). Il costo è di 23,6 milioni di euro ricavati da un finanziamento della Regione Campania. Il piano regionale dei rifiuti del 2016 ha messo a disposizione dei Comuni un totale di 220 milioni di euro per la realizzazione di 15 impianti. Il progetto dell’impianto di compostaggio di Ponticelli garantisce lo smaltimento per una parte della frazione organica dei rifiuti solidi urbani(FORSU), raccolta in maniera differenziata. In questo modo si riduce la dipendenza dal mercato esterno permettendo una riduzione dei costi.

L’area oggetto dell’intervento ha una superficie di circa 40.000 mq, parte di un’area di circa 70.000 mq che ospiterà un polo ambientale allargato ad altre attività di recupero e valorizzazione dei rifiuti provenienti da raccolta differenziata. L’intero complesso si sviluppa su una superficie di oltre 400.000 mq ospita già il depuratore denominato “Napoli EST”. Il sito di compost di Ponticelli tratterà 35.000 tonnellate di umido all’anno e dovrebbe essere pronto entro il 2022. Il condizionale è d’obbligo, visto che i cittadini della zona sono contrari a quest’opera. L’impianto di compostaggio non basterà per garantire la lavorazione di tutto l’umido riciclato a Napoli, ma solo la metà. Quindi sarebbe necessario almeno un altro sito di compostaggio in città, che provocherà altre proteste dei cittadini. Una domanda sorge spontanea: Non sarebbe più utile creare un mini impianto di compostaggio in ognuna delle 10 Municipalità? In questo modo ci sarebbe un minor impatto ambientale e ogni zona di Napoli “lavorerebbe” l’umido prodotto ogni giorno. Nel 2015 il Comune voleva realizzare un impianto di compostaggio a Scampia, ma la rivolta dei residenti bloccò tutto. Napoli attualmente esporta tutto l’organico riciclato in altre regioni ed i costi si sono impennati nell’ultimo anno.

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