Licenziamenti dal primo luglio

Il governo Draghi non proroga il blocco dei licenziamenti per far contenta Confindustria. Dal primo luglio le aziende potranno iniziare a licenziare.

LavoroLo stop al blocco dei licenziamenti resta al 30 giugno 2021. Dal primo luglio 2021 le aziende potranno iniziare a licenziare. E’ saltata la proroga al 28 agosto 2021 per le imprese che avessero chiesto la cig Covid dall’entrata in vigore del decreto Sostegni bis entro la fine del prossimo mese. Confermata, invece, la possibilità per le imprese di utilizzare la cassa integrazione ordinaria, senza dover pagare addizionali fino alla fine del 2021 con l’impegno a non licenziare. Questo è quello che ha deciso il premier Mario Draghi per mettere d’accordo le diverse posizioni all’interno del governo sul tema licenziamenti.

La mancata proroga del blocco dei licenziamenti è un ulteriore mannaia che cade sulla testa dei lavoratori. C’è il rischio che dal primo luglio 2021 vi saranno migliaia di persone senza lavoro e questo perché il governo Draghi ha ascoltato Confindustria. La libertà di licenziare prevede uno scenario da un milione di posti persi secondo molti. Perché Confindustria vuole lo sblocco dei licenziamenti? La risposta è ovvia. Confindustria vuole licenziare le persone con vecchi contratti “onerosi” per assumere giovani con i bonus fiscali. In poche parole gli industriali vogliono abbassare il costo del lavoro. La decisione del governo Draghi ha fatto insorgere i sindacati. Maurizio Landini, segretario Cgil, ha dichiarato: “Il governo ha scelto di prendere una decisione che non ci convince: intendiamo proseguire per portare a casa maggior tutela per chi lavora e continueremo a chiedere che ci sia una proroga del blocco dei licenziamenti”. Più o meno le stesse cose che le dicono Cisl e Uil. La soluzione del governo Draghi non è in grado di arginare il rischio di tsunami sociale e occupazionale che arriverà con la fine del blocco dei licenziamenti. Centinaia di migliaia di persone rischiano di perdere il posto di lavoro per fare un piacere a Confindustria.

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