Regione Campania esclude impianto compostaggio Battipaglia

Non verrà realizzato l’impianto di compostaggio previsto presso lo Stir di Battipaglia. La Regione Campania continua ad avere una carenza di impianti.

Stir di BattipagliaNon verrà realizzato l’impianto di compostaggio previsto presso lo Stir di Battipaglia. Lo ha deciso oggi(28 settembre) la Giunta della Regione Campania. I fondi già programmati sono stati invece destinati a sostenere il maggior costo degli impianti di compostaggio da realizzarsi negli Stir di Casalduni e Afragola. Il piano della Regione Campania per l’implementazione impiantistica fu sottoscritto nel 2016 e prevedeva 16 impianti di compostaggio per un investimento di 220 milioni di euro.

I siti di compostaggio da realizzare scendono a 14 dopo l’esclusione dell’impianto di Battipaglia e quello di Fisciano. Al momento nessuno nuovo sito di compostaggio è stato realizzato in cinque anni. Ad oggi la Campania dispone di 7 impianti che trattano appena 141.323 tonnellate di frazione umida all’anno(fonte ISPRA) su 745 mila tonnellate di organico prodotte in Campania. Nello specifico sono 4 impianti di compostaggio(Villa Literno, Giugliano in Campania, Solofra e Eboli) e 3 impianti di trattamento integrato aerobico e anaerobico(Caivano, Giugliano in Campania e Salerno). La carenza di impianti è il problema della Campania. La Regione guidata da Vincenzo De Luca prevede di colmare il deficit impiantistico esistente entro il 2025, grazie anche al contributo di iniziative private. Nel frattempo bisogna arrangiarsi con l’invio dei rifiuti fuori regione. Nel 2019 la Campania ha spedito fuori dai propri confini circa 418 mila tonnellate in gran parte in provincia di Padova(40%). Con costi ambientali, le emissioni legate al trasporto, ma anche economici e quelli della logistica. La carenza di impianti in Campania costa 120 mila euro al giorno di sanzioni europee. In totale sono stati regalati a Bruxelles oltre 200 milioni di euro. L’esclusione dell’impianto di compostaggio di Battipaglia è una chiara scelta politica. Questa notizia farà insorgere i residenti delle zone dove sono previsti i 14 impianti da realizzare. La chiusura definitiva del ciclo resterà un utopia. Il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani della Campania ha definito i seguenti obiettivi e fabbisogni principali di trattamento/smaltimento:

  • raccolta differenziata: obiettivo del 65% al 2020;
  • fabbisogno di incenerimento: circa 700.000 t/a a regime, già garantito dall’impianto di Acerra con capacità di 750.000 t/a;
  • fabbisogno di discarica: esigenza minimale di 50.000-100.000 t/a a regime;
  • fabbisogno di compostaggio: 745.000 t/a a regime

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